Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber
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mercoledì 5 ottobre 2016

IL MONDO E’ STRANO - Carlos Castaneda (1925-1998)


“Per me, il mondo è strano perché è stupendo, imponente, misterioso, insondabile; ho cercato di convincerti che ti devi assumere la responsabilità dell’essere qui, in questo mondo meraviglioso, in questo tempo meraviglioso. Ho voluto convincerti che devi imparare a far contare ogni atto, dal momento che resterai su questo mondo solo per breve tempo, troppo breve in verità per assistere a tutte le sue meraviglie”.
Carlos Castaneda, Viaggio a Ixtlan. Le lezioni di don Juan, Astrolabio, Roma 1973, 84.


martedì 5 gennaio 2016

DOPO... NOI PIANTIAMO SEMI - Marina Pedron



Grazie del Suo augurio che mi incoraggia a piantare semi con rinnovata energia!
Augurio che custodirò e che mi aiuterà a far sì…

v  che non venga mai meno l'attenzione necessaria durante la semina,

v  che non si affievoliscano lo stupore e la meraviglia di fronte a nuovi semi e nuovi germogli,

v  che rimanga costante la cura nel coltivare,

v  che non mi scoraggi la consapevolezza che potrei non raccogliere i frutti in un immediato futuro e che il raccolto potrebbe non essere abbondante,

v  che si rafforzi giorno dopo giorno la pazienza di custodire nuovi semi e aspettare i desiderati germogli,

v  che il giardino che abbiamo scelto per la semina si ampli e ci permetta di vivere la ricchezza della vita.

Grazie per condividere un tratto di sentiero in questo grande splendido "orto-giardino".

Marina Pedron, insegnante

sabato 10 ottobre 2015

I DUE MODI DI VIVERE – Irvin D. Yalom


Heidegger ha parlato di due modalità dell'esistenza: il modo di tutti i giorni e il modo ontologico. 
Nel modo di tutti i giorni ci consumiamo e siamo distratti dalla materia che ci circonda – ci riempiamo di meraviglia per come sono le cose nel mondo. 
Nel modo ontologico invece ci focalizziamo sull'esistenza in sé delle cose, pieni di meraviglia per il fatto che ci siano cose nel mondo. Quando esistiamo nel modo ontologico – al di là delle preoccupazioni di ogni giorno - siamo in uno stato particolare di ricettività per un cambiamento personale.
Irvin D. Yalom, Il dono della terapia, Neri Pozza, Vicenza 2014, p. 131.


sabato 28 marzo 2015

HO UNA FINESTRA - Adriano Campiello


Ho una finestra
più dell’oro
preziosa.
perché s’apre
su case
su boschi
su monti
da incanto.

Adriano Campiello – 28 aprile 1977, “Un grande amore”, Posina (VI) 1983.

martedì 6 gennaio 2015

DONI



Che il fato, nel cui seno tutto è già avvenuto,
ci sorprenda con i suoi saggi doni.

Buon anno, amiche e amici miei.

Francesco


Acquerello di Cristiano Bertoncello

sabato 9 agosto 2014

LA MERAVIGLIA – Paulo Coelho


E quando tutti i giorni diventano uguali è perché non ci si accorge più delle cose belle che accadono nella vita ogniqualvolta il sole attraversa il cielo.
Paulo Coelho, L’alchimista, 1988, ed. it. Bompiani, Milano 1995, P. 43.


sabato 29 marzo 2014

37. IL VOLO LEGGERO – Francesco Callegari


Occorre essere leggeri per volare senza sforzo. Gli uccelli sono un buon esempio di volo leggero. Il loro elemento è l’aria e quando stanno sulla terra sembrano sempre un po’ a disagio. Le loro zampe minuscole tengono bene i rami degli alberi o i fili della luce, ma aiutano poco i movimenti terrestri. I loro passi imbarazzati lasciano orme appena accennate, quasi per sbaglio, come di scusa. Il segreto degli uccelli sta nel paradosso dell’assenza, ha molto a che vedere con il vuoto, si spiega togliendo e non riempiendo.
Ho conosciuto persone come uccelli, passate sulla terra in punta di piedi, senza possedere nulla, senza rovinare nulla. Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai. Il loro sguardo sfiora senza desiderio, la loro mano accarezza senza violenza, la loro parola incanta per la disarmante semplicità. Più del cielo che della terra, queste donne e questi uomini ci sono prestati per esempio, per indirizzo: il loro volo ci invita ad alzare lo sguardo.
E rimane lo stupore generato dalla gratuità, rimane lo scompiglio di fronte al silenzio, rimane la difficoltà di capire il perdersi per ritrovarsi. Noi, così pieni, così pesanti.  

Francesco Callegari   

mercoledì 29 gennaio 2014

RIEMPITI GLI OCCHI DI MERAVIGLIE – Ray Bradbury


Riempiti gli occhi di meraviglie, vivi come se dovessi cadere morto fra dieci secondi!
Guarda il mondo: è più fantastico di qualunque sogno studiato e prodotto dalle più grandi fabbriche.
Non chiedere garanzie, non chiedere sicurezza economica, un siffatto animale non è mai esistito; e se ci fosse, sarebbe imparentato col pesante bradipo che se ne sta attaccato alla rovescia al ramo di un albero per tutto il santo giorno, ogni giorno, passando l'intera vita a dormire. Al diavolo - diceva il nonno - squassa l'albero e fa' che il pesante bradipo precipiti al suolo e batta per prima cosa il culo!

Ray Bradbury, Fahreneit 451, p. 186

sabato 12 ottobre 2013

DEJA' VU - F.C.


Una finestra dischiusa
su colline soffuse
e scopro il senso
della mia presenza
come un dejà-vu
di sicurezza.
Francesco Callegari, Déjà-vu, "Microspecchi", 1981

sabato 21 settembre 2013

MERAVIGLIOSO - Domenico Modugno


E' vero
credetemi è accaduto
di notte su di un ponte
guardando l'acqua scura
con la dannata voglia
di fare un tuffo giù uh
D'un tratto
qualcuno alle mie spalle
forse un angelo
vestito da passante
mi portò via dicendomi
Così ih:
Meraviglioso
ma come non ti accorgi
di quanto il mondo sia
meraviglioso
Meraviglioso
perfino il tuo dolore
potrà guarire poi
meraviglioso
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare eh!
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il sole!
La vita
l'amore
Meraviglioso
il bene di una donna
che ama solo te
meraviglioso
La luce di un mattino
l'abbraccio di un amico
il viso di un bambino
meraviglioso
meraviglioso...
ah!...
Ma guarda intorno a te 
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare eh!
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il sole!
La vita
l'amore
meraviglioso

La notte era finita
e ti sentivo ancora
Sapore della vita
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso

Testo: Riccardo Pazzaglia

Musica: Domenico Modugno

sabato 13 luglio 2013

NON CHIEDERE LA STRADA - Rabbi Nachman di Breslav (1772-1810)


Non chiedere mai la strada a qualcuno che la conosce,
non ti sarebbe più possibile perderti.

Rabbi Nachman di Breslav (1772-1810)

mercoledì 10 luglio 2013

QUELLO CHE PER PRIMO VEDE L'AMERICA - Alessandro Baricco


Quello che per primo vede l'America. Su ogni nave ce n'è uno. E non bisogna pensare che siano cose che succedono per caso, no... e nemmeno per una questione di diottrie, è il destino, quello. Quella è gente che da sempre c'aveva già quell'istante stampato nella vita. E quando erano bambini, tu potevi guardarli negli occhi, e se guardavi bene, già la vedevi, l'America, già lì pronta a scattare, a scivolare giù per nervi e sangue e che ne so io, fino al cervello e da lì alla lingua, fin dentro quel grido (gridando), AMERICA, c'era già, in quegli occhi, di bambino, tutta l'America.
Lì, ad aspettare.

Alessandro Baricco, Novecento, Milano 1994, p. 12

martedì 9 luglio 2013

AMERICA! - Alessandro Baricco


Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa... e la vedeva. È una cosa difficile da capire. Voglio dire... Ci stavamo in più di mille, su quella nave, tra ricconi in viaggio, e emigranti, e gente strana, e noi... Eppure c'era sempre uno, uno solo, uno che per primo... la vedeva. Magari era lì che stava mangiando, o passeggiando, semplicemente, sul ponte... magari era lì che si stava aggiustando i pantaloni... alzava la testa un attimo, buttava un occhio verso il mare... e la vedeva. Allora si inchiodava, lì dov'era, gli partiva il cuore a mille, e, sempre, tutte le maledette volte, giuro, sempre, si girava verso di noi, verso la nave, verso tutti, e gridava (piano e lentamente): l'America. Poi rimaneva lì, immobile come se avesse dovuto entrare in una fotografia, con la faccia di uno che l'aveva fatta lui, l'America.

Alessandro Baricco, Novecento, Milano 1994, p. 11

martedì 16 aprile 2013

INCREDIBILE MA VERO: L'ARCOBALENO - Stefano Benni



La signora Judy O'Flannagan di Ballyamosduff (Irlanda), svegliandosi una mattina dell'anno 1964, trovò la casa interamente immersa in una nube purpurea.
Assieme alla sorella Sheena tentò di disperderla con ogni mezzo: sventolando lenzuola, gettando secchi d'acqua e pregando in gaelico. Solo dopo qualche tempo la signora si accorse che sopra la sua abitazione si era posata l'estremità di un arcobaleno di eccezionale grandezza e compattezza. La nube era per l'appunto causata da uno degli anelli iridati.
I pompieri, subito intervenuti, riuscirono a scalare alcuni metri di arcobaleno, ma furono costretti a desistere per via dell’umidità e della scivolosità della parete.
Fortunatamente, dopo breve tempo, l’arcobaleno sparì, così come era venuto. Non ci fu alcuna conseguenza spiacevole per la casa della signora O'Flannagan, se non che tutte le camicie del marito uscirono leggermente tinte in rosa dal bagno iridato.
Un fenomeno analogo venne registrato all’altra estremità dell’arcobaleno, e precisamente a sei miglia di distanza in località Bailieborough, nella fattoria della signora Edna O’Raferty. L’unica differenza fu che lì l’alone era di colore giallo e che il marito, Paddy O’Raferty, dimostrando poca immaginazione e scarsa conoscenza della meteorologia, non credette alla spiegazione della moglie riguardo alle camicie.
«Per me è stato un maledettissimo calzino che ha perso colore nel bucato» dichiarò alla stampa.
Sul posto si recò un’équipe di scienziati dell’Università di Belfast, le cui conclusioni non sono mai state rese note.
Stefano Benni, L’ultima lacrima, p. 124-125. 

mercoledì 30 gennaio 2013

IL FARMACO DELL'ANIMA - Raffaele Morelli



Noi sappiamo e pensiamo troppo: chi siamo, come siamo, dove andiamo, chi dobbiamo incontrare, chi amare, chi no, chi ci deve attrarre e chi dobbiamo respingere...
Ma il mistero è una sostanza, il farmaco dell’anima, la sua vera casa: ogni giorno bisogna ricordarsi, ogni volta che serve, che c’è un Amico Sconosciuto che abita la nostra profondità. E’ lui che non ama le nostre opinioni, il sapere che abbiamo ricavato dai modelli dominanti.
Solo se non sai niente, solo se non sai se vai bene o no, puoi arrivare da qualche parte… L’anima ha bisogno che noi ragioniamo così, che ci ripetiamo queste parole: “Io non so niente di me, vediamo oggi il mistero che cosa mi porta”.
Raffaele Morelli, L’unica cosa che conta, Milano 2010, p. 32

martedì 30 ottobre 2012

BIG BUCK BUNNY - Film d'animazione del Blender Institute (9 min.)



Big Buck Bunny racconta la storia di un coniglio gigante con un cuore più grande di lui. Quando, in un giorno di sole, tre roditori lo vanno malevolmente a molestare, qualcosa scatta, e per i roditori si prospetta... un futuro incerto. 

Film realizzato interamente con software libero, rilasciato sotto la licenza Creative Commons Attribution http://www.bigbuckbunny.org/

lunedì 29 ottobre 2012

SEI UNA MERAVIGLIA - Pablo Casals



Ogni momento che viviamo è un momento nuovo e unico dell'universo, un momento che non tornerà più...
E cosa insegniamo ai nostri figli? Insegniamo loro che due più due fa quattro e che Parigi è la capitale della Francia.
Quando insegneremo loro anche che cosa sono?

Dovremmo dire loro: 
"Tu lo sai che cosa sei?
 Sei una meraviglia. Sei unico.
In tutti gli anni che sono passati non c'è mai stato un altro bambino come te.
Le tue gambe, le tue braccia, le tue dita abili, il modo in cui ti muovi.
Potrai diventare uno Shakespeare, un Michelangelo, un Beethoven.
Hai le potenzialità per tutto.
Sì, sei una meraviglia.
E quando crescerai, potrai allora far del male a un altro che è, come te, una meraviglia?"

Occorre lavorare - tutti noi dobbiamo lavorare - affinché il mondo sia degno dei nostri figli.

Pablo Casals , in Chocolate Caliente para el Alma – (trad. G. Carro © 2010)
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