Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber
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martedì 26 agosto 2014

I NOMI DEL VENTO - Paulo Coelho


Il vento aveva tanti nomi. Lì lo chiamavano Scirocco, perché gli arabi credevano che venisse da terre ricoperte d'acqua, dove abitavano uomini neri. Nel lontano paese da cui proveniva il ragazzo, lo chiamavano Levante, perché credevano che trasportasse le sabbie del deserto e le urla di guerra dei mori. Forse in qualche luogo più distante dalle campagne in cui si trovavano le pecore, gli uomini pensavano che il vento nascesse in Andalusia. Ma il vento non proveniva da alcun luogo e non andava in alcun luogo, e perciò era più forte del deserto. Un giorno avrebbero potuto piantare gli alberi nel deserto, e addirittura allevarvi le pecore, ma non sarebbero mai riusciti a dominare il vento.
Paulo Coelho, L’alchimista, 1988, ed. it. Bompiani, Milano 1995, P. 162.


lunedì 25 agosto 2014

LA FORZA DELL’AMORE - Paulo Coelho

L'Amore è la forza che trasforma e migliora l'Anima del Mondo. Quando, per la prima volta, sono riuscito a penetrarla, ho creduto che fosse perfetta. Ma poi mi sono accorto che era un riflesso di tutte le creature, e che aveva le sue guerre e le sue passioni. Siamo noi che alimentiamo l'Anima del Mondo: e la terra su cui viviamo sarà migliore o peggiore, se noi saremo migliori o peggiori. 
E’ qui che entra la forza dell'Amore, perché quando amiamo desideriamo sempre essere migliori di quanto siamo.

Paulo Coelho, L’alchimista, 1988, ed. it. Bompiani, Milano 1995, P. 166.

domenica 24 agosto 2014

LE PAROLE DEL FIGLIO (2) - Paulo Coelho


L'angelo sfiorò la spalla del vecchio e tutti e due furono proiettati in un futuro lontano. Comparve intorno a loro un luogo immenso, gremito di migliaia di persone, che parlavano una strana lingua.
Il vecchio pianse di gioia. “Sapevo che i versi di mio figlio poeta erano belli e immortali,” disse rivolto all'angelo, fra le lacrime. “Vorrei che mi dicessi quale delle sue poesie queste persone stanno recitando.”
L'angelo, allora, si avvicinò al vecchio con affetto: si sedettero entrambi su una delle panchine che si trovavano in quel luogo immenso. “I versi del tuo figliolo poeta sono stati molto popolari a Roma,” disse l'angelo. “Piacevano a tutti, e tutti si divertivano. Ma quando il regno di Tiberio ebbe fine, anche i suoi versi furono dimenticati. Queste parole sono quelle del tuo figliolo che è entrato nell'esercito.”
Il vecchio guardò l'angelo con sorpresa.
“Tuo figlio è andato militare in un luogo distante ed è divenuto centurione. Era anche un uomo giusto e buono. Un pomeriggio, uno dei suoi servi cadde ammalato e stava per morire. Tuo figlio, allora, avendo sentito parlare di un Maestro che guariva gli ammalati, camminò per giorni e giorni in cerca di quell’uomo. Strada facendo, scoprì che l'uomo di cui andava in cerca era il Figlio di Dio. Incontrò altre persone che erano state guarite da lui, apprese i suoi insegnamenti e, pur essendo un centurione romano, si convertì alla sua fede. Finché, una mattina, giunse al cospetto del Maestro. Gli raccontò del servo ammalato. E il Maestro si offrì di riaccompagnarlo fino a casa. Ma il centurione era un uomo di fede e, guardandolo nel profondo degli occhi, capì di trovarsi al cospetto del Figlio di Dio, quando tutti intorno a loro si alzarono. ”
“Queste sono le parole di tuo figlio,” disse l'angelo al vecchio. “Sono le parole che pronunciò davanti al Maestro in quel momento e che non furono mai più dimenticate: Signore, io non sono degno che entri nella mia casa, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà salvo.”

Paulo Coelho, L’alchimista, 1988, ed. it. Bompiani, Milano 1995, P. 173-174.

sabato 23 agosto 2014

LE PAROLE DEL FIGLIO (1) - Paulo Coelho


Nell'antica Roma, all'epoca dell'imperatore Tiberio, viveva un uomo di grande bontà, che aveva due figli: uno era militare e, dopo essere entrato nell'esercito, era stato inviato nelle regioni più lontane dell'Impero. L'altro figlio era poeta e incantava tutta Roma con i suoi versi magnifici.
Una notte, il vecchio fece un sogno. Gli apparve un angelo, annunciandogli che le parole di uno dei suoi figli sarebbero state conosciute e ripetute nel mondo intero, per tutte le generazioni a venire. Quella notte, il vecchio si svegliò pieno di gratitudine, piangendo perché la vita era generosa e gli aveva rivelato una cosa che ogni padre sarebbe stato orgoglioso di conoscere.
Poco tempo dopo, il vecchio morì nel tentativo di salvare un bambino che stava per essere schiacciato dalle ruote di un carro. Poiché si era comportato in maniera corretta e giusta per tutta la vita, salì direttamente in cielo, dove incontrò l'angelo che gli era apparso in sogno.
“Sei stato un uomo buono,” gli disse l'angelo. “Hai vissuto la tua vita con amore e sei morto con dignità. Adesso posso realizzare qualunque desiderio tu abbia.”
“Anche la vita è stata buona con me,” rispose il vecchio. “Quando mi sei apparso in sogno, ho avvertito che tutti i miei sforzi erano giustificati. Perché i versi di mio figlio rimarranno fra gli uomini per i secoli futuri. Non ho nulla da chiedere per me: ogni padre, tuttavia, sarebbe orgoglioso di vedere la fama di qualcuno di cui si è preso cura quando quello era bambino, e che ha educato da giovane. Mi piacerebbe conoscere, nel lontano futuro, le parole di mio figlio.”
Paulo Coelho, L’alchimista, 1988, ed. it. Bompiani, Milano 1995, P. 172-173.

continua domani…

venerdì 22 agosto 2014

L’UNIVERSO COSPIRA - Paulo Coelho


E quando tu desideri qualcosa, tutto l’Universo cospira affinché tu realizzi il tuo desiderio.
Paulo Coelho, L’alchimista, 1988, ed. it. Bompiani, Milano 1995, P. 38.


giovedì 21 agosto 2014

ARMONIE - Paulo Coelho

Ogniqualvolta cerchiamo di essere migliori di quello che siamo, anche tutto quanto ci circonda diventa migliore.
Paulo Coelho, L’alchimista, 1988, ed. it. Bompiani, Milano 1995, P. 165.


mercoledì 20 agosto 2014

IL LINGUAGGIO DEL MONDO - Paulo Coelho

Ed era lì, il linguaggio puro del mondo, senza alcuna spiegazione, perché l'universo non aveva bisogno di spiegazioni per proseguire il proprio cammino nello spazio senza fine. Tutto ciò che il ragazzo capiva in quel momento era che si trovava di fronte alla donna della sua vita e anche lei, senza alcun bisogno di parole, doveva esserne consapevole. Ne era certa più di quanto lo fosse di ogni altra cosa al mondo, anche se i genitori, e i genitori dei genitori, le avevano sempre detto che, prima di sposarsi, bisognava frequentarsi, fidanzarsi, conoscersi, e avere del denaro. Ma, forse, chi lo affermava non aveva mai conosciuto il linguaggio universale: perché, una volta che vi si penetra, è facile capire come nel mondo esista sempre qualcuno che attende qualcun altro, che ci si trovi in un deserto o in una grande città. E quando questi due esseri si incontrano, e i loro sguardi si incrociano, tutto il passato e tutto il futuro non hanno più alcuna importanza. Esistono solo quel momento e quella straordinaria certezza che tutte le cose sotto il sole sono state scritte dalla stessa Mano: la Mano che risveglia l'Amore e che ha creato un'anima gemella per chiunque lavori, si riposi e cerchi i propri tesori sotto il sole. Perché, se tutto ciò non esistesse, non avrebbero più alcun senso i sogni dell'umanità.
Paulo Coelho, L’alchimista, 1988, ed. it. Bompiani, Milano 1995, P. 108.


martedì 19 agosto 2014

INNAMORATO - Paulo Coelho

In quel momento fu come se il tempo si fermasse, e l'Anima del Mondo sorgesse con tutta la sua forza davanti al ragazzo. Quando guardò gli occhi di lei, un paio di occhi neri, le labbra indecise fra un sorriso e il silenzio, egli comprese la parte più importante e più saggia del Linguaggio che parlava il mondo e che chiunque, sulla terra, era in grado di capire con il proprio cuore. E si chiamava Amore, una cosa più antica degli uomini e persino del deserto, che tuttavia risorgeva sempre con la stessa forza dovunque due sguardi si incrociassero come si incrociarono quei due davanti a un pozzo. Le labbra della giovane, infine, decisero di accennare un sorriso: era un segnale, il segnale che il ragazzo aveva atteso per tanto tempo nel corso della vita, che aveva ricercato nelle pecore e nei libri, nei cristalli e nel silenzio del deserto.
Paulo Coelho, L’alchimista, 1988, ed. it. Bompiani, Milano 1995, P. 107-108.


lunedì 18 agosto 2014

NON C’E’ PIU’ PAURA - Paulo Coelho


Abbiamo paura di perdere soltanto ciò che possediamo, sia esso la nostra vita o i nostri poderi. Ma la paura passa quando ci rendiamo conto che la nostra storia e la storia del mondo sono state scritte dalla stessa mano.

Paulo Coelho, L’alchimista, 1988, ed. it. Bompiani, Milano 1995, P. 89.

domenica 10 agosto 2014

L’ULTIMO MONACO – Paulo Coelho


La Madonna, con il Bambino Gesù fra le braccia, aveva deciso di scendere in Terra per visitare un monastero. Orgogliosi, tutti i monaci si misero in una lunga fila, presentandosi ciascuno davanti alla Vergine per renderle omaggio. Uno declamò alcune poesie, un altro le mostrò le miniature che aveva preparato per la Bibbia e un terzo recitò i nomi di tutti i santi. E così via, un monaco dopo l'altro, tutti resero omaggio alla Madonna e al Bambino.
All'ultimo posto della fila ne rimase uno, il monaco più umile del convento, che non aveva mai studiato i sacri testi dell'epoca. I suoi genitori erano persone semplici, che lavoravano in un vecchio circo dei dintorni, e gli avevano insegnato soltanto a far volteggiare le palline in aria.
Quando giunse il suo turno, gli altri monaci volevano concludere l'omaggio perché il povero acrobata non aveva nulla di importante da dire e avrebbe potuto sminuire l'immagine del convento. Ma anche lui, nel profondo del proprio cuore, sentiva un bisogno immenso di offrire qualcosa a Gesù e alla Vergine.
Pieno di vergogna, sentendosi oggetto degli sguardi di riprovazione dei confratelli, tirò fuori dalla tasca alcune arance e cominciò a farle volteggiare: perché era l'unica cosa che egli sapesse fare.
Fu solo in quell'istante che Gesù Bambino sorrise e cominciò a battere le mani in braccio alla Madonna. E fu verso quel monaco che la Vergine tese le braccia, lasciandogli tenere per un po' il bambinello.
Paulo Coelho, L’alchimista, 1988, ed. it. Bompiani, Milano 1995, p. 10.


sabato 9 agosto 2014

LA MERAVIGLIA – Paulo Coelho


E quando tutti i giorni diventano uguali è perché non ci si accorge più delle cose belle che accadono nella vita ogniqualvolta il sole attraversa il cielo.
Paulo Coelho, L’alchimista, 1988, ed. it. Bompiani, Milano 1995, P. 43.


venerdì 8 agosto 2014

LE DUE GOCCE D’OLIO – Paulo Coehlo


Un mercante, una volta, mandò il figlio ad apprendere il segreto della felicità dal più saggio di tutti gli uomini. Il ragazzo vagò per quaranta giorni nel deserto, finché giunse a un meraviglioso castello in cima a una montagna. Là viveva il Saggio che il ragazzo cercava.
Invece di trovare un sant'uomo, però, il nostro eroe entrò in una sala dove regnava un'attività frenetica: mercanti che entravano e uscivano, ovunque gruppetti che parlavano, una orchestrina che suonava dolci melodie. E c'era una tavola imbandita con i più deliziosi piatti di quella regione del mondo. Il Saggio parlava con tutti, e il ragazzo dovette attendere due ore prima che arrivasse il suo turno per essere ricevuto.
Il Saggio ascoltò attentamente il motivo della visita, ma disse al ragazzo che in quel momento non aveva tempo per spiegargli il segreto della felicità. Gli suggerì di fare un giro per il palazzo e di tornare dopo due ore.
“Nel frattempo, voglio chiederti un favore,” concluse il Saggio, consegnandogli un cucchiaino da tè su cui versò due gocce d'olio. “Mentre cammini, porta questo cucchiaino senza versare l'olio.”
Il ragazzo cominciò a salire e scendere le scalinate del palazzo, sempre tenendo gli occhi fissi sul cucchiaino. In capo a due ore, ritornò al cospetto del Saggio.
“Allora,” gli domandò questi, “hai visto gli arazzi della Persia che si trovano nella mia sala da pranzo? Hai visto i giardini che il Maestro dei Giardinieri ha impiegato dieci anni a creare? Hai notato le belle pergamene della mia biblioteca?”
Il ragazzo, vergognandosi, confessò di non avere visto niente. La sua unica preoccupazione era stata quella di non versare le gocce d'olio che il Saggio gli aveva affidato.
“Ebbene, allora torna indietro e guarda le meraviglie del mio mondo,” disse il Saggio. “Non puoi fidarti di un uomo se non conosci la sua casa.”
Tranquillizzato, il ragazzo prese il cucchiaino e di nuovo si mise a passeggiare per il palazzo, questa volta osservando tutte le opere d'arte appese al soffitto e alle pareti. Notò i giardini, le montagne circostanti, la delicatezza dei fiori, la raffinatezza con cui ogni opera d'arte era disposta al proprio posto. Di ritorno al cospetto del Saggio, riferì particolareggiatamente su tutto quello che aveva visto.
“Ma dove sono le due gocce d'olio che ti ho affidato?” domandò il Saggio.
Guardando il cucchiaino, il ragazzo si accorse di averle versate.
“Ebbene, questo è l'unico consiglio che ho da darti,” concluse il più Saggio dei saggi. “Il segreto della felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo senza mai dimenticare le due gocce d’olio nel cucchiaino.”
Paulo Coelho, L’alchimista, 1988, ed. it. Bompiani, Milano 1995, P. 45-47.


giovedì 7 agosto 2014

LE VITE DEGLI ALTRI – Paulo Coelho



Quando si vedono sempre le stesse persone, alla fine queste cominciano a far parte della nostra vita. E quando divengono parte della nostra vita, cominciano anche a volerla modificare. Se non ci comportiamo come loro si aspettano, si irritano. Sembra che tutti abbiano l'idea esatta di come dobbiamo vivere la nostra vita. E non sanno mai come devono vivere la loro.
Paulo Coelho, L’alchimista, 1988, ed. it. Bompiani, Milano 1995, P. 31.


martedì 5 agosto 2014

L’ALCHIMISTA – Paulo Coelho


Impara ad ascoltare il tuo cuore: è l’insegnamento che scaturisce da questa favola spirituale e magica. Alle frontiere tra il racconto da mille e una notte e l’apologo sapienziale, L’Alchimista è la storia di una iniziazione.
Ne è protagonista Santiago, un giovane pastorello andaluso il quale, alla ricerca di un tesoro sognato, intraprende quel viaggio avventuroso, insieme reale e simbolico, che al di là dello Stretto di Gibilterra e attraverso tutto il deserto nordafricano lo porterà fino all’Egitto delle Piramidi.
E sarà proprio durante il viaggio che il giovane, grazie all’incontro con il vecchio Alchimista, salirà tutti i gradini della scala sapienziale: nella sua progressione sulla sabbia del deserto e, insieme, nella conoscenza di sé, scoprirà l’Anima del Mondo, l’Amore e il Linguaggio Universale, imparerà a parlare al sole e al vento e infine compirà la sua Leggenda Personale.
Il miraggio, qui, non è più solo la mitica Pietra Filosofale dell’Alchimia, ma il raggiungimento di una concordanza totale con il mondo, grazie alla comprensione di quei "segni", di quei segreti che è possibile captare solo riscoprendo un Linguaggio Universale fatto di coraggio, di fiducia e di saggezza che da tempo gli uomini hanno dimenticato.

Paulo Coelho, L’alchimista, 1988, ed. it. Bompiani, Milano 1995.

giovedì 20 marzo 2014

LA SUA PREGHIERA – Paulo Coelho


Esistono due tipi di preghiera. Il primo è quello con cui si chiede che accadano determinate cose, tentando di suggerire a Dio ciò che Egli deve fare. Al Creatore non si concede tempo né spazio per agire. Dio, che sa benissimo ciò che è meglio per ciascuno, continua ad agire come Gli conviene. E colui che prega rimane con la sensazione di non essere stato ascoltato.
Il secondo tipo di preghiera è quello in cui, anche senza comprendere i cammini dell'Altissimo, l'uomo lascia che nella propria vita si compiano i disegni del Creatore. Implora che gli sia risparmiata la sofferenza, chiede gioia nel Buon Combattimento, ma mai - in nessun momento - dimentica di pronunciare la formula: "Sia fatta la Tua volontà."
Il guerriero della luce prega in questa seconda maniera.

Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce, p. 144

giovedì 13 marzo 2014

QUANDO E’ L’ORA DI PARTIRE – Paulo Coelho


Quando arriva l'ordine di trasferimento, il guerriero guarda tutti gli amici che si è fatto durante il cammino. Ad alcuni ha insegnato a udire le campane di un tempio sommerso, ad altri ha raccontato storie intorno al fuoco.
Il suo cuore si rattrista, ma egli sa che la sua spada è sacra, e che deve obbedire agli ordini di Colui al quale ha offerto la sua lotta.
Allora il guerriero della luce ringrazia i compagni di viaggio, trae un profondo respiro e va avanti, portando con sé i ricordi di un viaggio indimenticabile.

Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce, p. 153

giovedì 6 marzo 2014

SA VEDERE CIO’ CHE E’ BELLO – Paulo Coelho


Il guerriero della luce si concentra sui piccoli miracoli della vita quotidiana.
Se sa vedere ciò che è bello, è perché ha la bellezza dentro di sé, giacché il mondo è uno specchio che rimanda a ogni uomo il riflesso del suo viso. Pur conoscendo i propri difetti e limiti, il guerriero fa il possibile per mantenere il buon umore nel momenti di crisi.
In fin dei conti, il mondo sta facendo ogni sforzo per aiutarlo, quantunque tutto ciò che lo circonda sembra affermare il contrario.

Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce, p. 140

giovedì 27 febbraio 2014

UN INSIEME DI MILIONI DI RAGGI – Paulo Coelho


Il guerriero della luce presta ascolto a Lao Tzu, quando dice che dobbiamo distaccarci dall'idea dei giorni e delle ore, per rivolgere sempre più attenzione al minuto.
Solo così riesce a fronteggiare taluni problemi prima che si verifichino: prestando attenzione alle piccole cose, egli riesce a evitare le grandi catastrofi.
Ma pensare alle piccole cose non significa pensare in tono minore. Una preoccupazione esagerata finisce per eliminare ogni traccia di gioia dalla vita.
Il guerriero sa che un grande sogno è costituito da tante cose diverse, così come la luce del sole è l'insieme di milioni di raggi.

Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce, p. 130

giovedì 20 febbraio 2014

CONOSCE GLI OPPOSTI – Paulo Coelho


Il guerriero della luce ha appreso che Dio si serve della solitudine per insegnare la convivenza. Si serve della rabbia per mostrare l'infinito valore della pace. Si serve del tedio per sottolineare l'importanza dell'avventura e dell'abbandono.
Dio si serve del silenzio per fornire un insegnamento sulla responsabilità delle parole. Si serve della stanchezza perché si possa comprendere il valore del risveglio. Si serve della malattia per sottolineare la benedizione della salute.
Dio si serve del fuoco per impartire una lezione sull'acqua. Si serve della terra perché si comprenda il valore dell'aria. Si serve della morte per mostrare l'importanza della vita.

Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce, p. 127

giovedì 6 febbraio 2014

IL SUO EQUIPAGGIAMENTO – Paulo Coelho


Un guerriero della luce conosce i propri difetti. Ma conosce anche i propri pregi.
Alcuni compagni si lamentano in continuazione: "Gli altri hanno più opportunità di noi."
Forse hanno ragione. Ma un guerriero non si lascia paralizzare da questo. Cerca di valorizzare al massimo le proprie qualità.
Sa che il potere della gazzella consiste nell'abilità delle sue zampe. E quello del gabbiano è nella precisione con cui afferra il pesce. Ha appreso che una tigre non teme la iena perché è consapevole della propria forza.
Allora cerca di sapere su cosa può contare. E controlla sempre il suo equipaggiamento, composto di tre cose: fede, speranza e amore.
Se queste tre cose sono presenti, egli non ha alcuna esitazione nell'andare avanti.

Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce, p. 39
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