Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber
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lunedì 30 dicembre 2013

12. NOMI DELL’ALTRO MONDO – Anna Chiara Fontana


San Cristobal de las Casas - Chiapas
Ichi, Ix: questi nomi strani non sono i veri nomi dei bambini, infatti il primo giorno c’è stata una presentazione generale nella quale tutti hanno detto il proprio nome e anche come vogliono essere chiamati. 
Così Nogai ci dice che vuol essere chiamato “Chile empanizado” ossia peperoncino impanato e tutti ricordano il suo nome perché ci fa pure tanto ridere; il giorno successivo è comparso anche un formaggio impanato visto che Ezras, che non aveva scelto un soprannome, si è fatto contagiare dalla popolarità del suo compagno.
Giorni dopo alcuni di questi soprannomi sono caduti in disuso, ma è stato importante aver dato loro spazio.

Ho scoperto invece un nome bellissimo, Ixchel, che in maya è la dea della luna.

mercoledì 2 ottobre 2013

IL DENARO - Chiara Frugoni



In una società in cui era il denaro che regolava l’accesso ai beni, i frati, bandendone l’uso rifiutavano di accordargli una funzione nella loro vita. Non entravano nel sistema dei legami e dei favori, delle elargizioni e dei donativi, non contraevano alcun debito di gratitudine rispetto alla carità altrui; rimanevano completamente liberi e indipendenti.
Il denaro, fonte di tesaurizzazione, sviluppava invece un sistema costruito sul guadagno, sistema che non si curava delle rovine che provocava lasciando famiglie sul lastrico, persone strozzate da debiti usurai, indigenti e miserabili accalcati negli ospizi o sulle strade.
Eppure anche i ricchi assisiani erano cristiani, ma ritenevano sufficiente regalare ogni tanto qualche soldo, fare la carità e sentirsi buoni, senza chiedersi se la mano che verso di loro si tendeva fosse stata obbligata a quel gesto dalla propria, poggiata invece sulla borsa appesa alla cintura.

Chiara Frugoni, Storia di Chiara e Francesco, p. 43
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