Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber
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venerdì 23 settembre 2016

I LIBRI SONO COME LA VITA - Joel Dicker


I libri sono come la vita, non finiscono mai del tutto. Alla fine, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente: per un istante deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro è un libro che dispiace di avere finito.

Joel Dicker, La verità sul caso Harry Quebert

giovedì 22 settembre 2016

I LIBRI DI LISA


1) Cuore (Edmondo De Amicis)
2) Il Piccolo principe (Antoine de Saint-Exupéry)
3) Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare (Luis Sepúlveda)
4) I Malavoglia (Giovanni Verga)
5) Il Piacere (Gabriele D'Annunzio)
6) La Medea (Euripide)
7) Veronika decide di morire (Paulo Coelho)
8) L'amore ai tempi del colera (Gabriel Garcia Marquez)
9) Non ti muovere (Margaret Mazzantini)
10) L'insostenibile leggerezza dell'essere (Milan Kundera)
11) Così è se vi pare (Luigi Pirandello)
12) Il ritratto di Dorian Gray (Oscar Wilde)
13) Questa storia (Alessandro Baricco)
14) Il mondo salvato dai ragazzini (Elsa Morante)
15) Il diario di Etty Hilliseum
16) Lettere a un giovane poeta (Rainer M. Rilke)
17) Il giorno prima della felicità (Erri De Luca)
18) Il Profeta (Khalil Gibran)
19) La banalità del male (Hannah Arendt)
20) Che tu sia per me il coltello (David Grossman)

Questi sono i libri che hanno accompagnato la vita di Lisa.
Quali sono stati i libri che hanno accompagnato la tua vita?
Se mi mandi l’elenco per mail oppure attraverso la finestra di dialogo “Scrivi a Diapason 2.0”, lo pubblicherò e servirà come suggerimento di lettura per tutti.

Grazie.

sabato 16 gennaio 2016

LA SCUSA DEL TEMPO – Mariapia Veladiano



«Beata te che hai tempo di leggere, andare a teatro e al cinema».
Doppia bugia. Leggere non è questione di tempo. Un moderno romanzo sul tempo perduto (o solo perso?) occuperebbe più dei sette volumi della Recherche. Il report annuale 2015 di We are social racconta che mediamente gli italiani passano quattro ore e 28 minuti su internet, due ore e 30 minuti su piattaforme social, due ore e 39 minuti davanti alla tv. I più teledrogati d'Europa. Dentro a questo oceano di ore un libro all'anno o uno spettacolo teatrale non sono questione di tempo.
Ed è una bugia anche la faccenda dell'esser beati. Fosse vero, qualche lettore in più ci sarebbe. Chi pronuncia quella frase mente non sapendo di mentire. Perché confusamente, in fondo, crede abbastanza che la cultura sia una cosa buona e infatti chi non legge non fa campagne contro quello stravagante fenomeno per cui esistono persone che leggono, mentre si può vivere anche senza farlo risparmiando così tempo e soldi.
E allora se non è questione di tempo, è questione di scelta non leggere, non andare a teatro, al cinema, al museo? Si fa altro semplicemente perché altro ci rende più felici? Fosse vero. Quanta parte della nostra vita è uno scivolare inconsapevole portati dall'aria che tira e da infiniti concorsi di colpa.
A parte la scuola, e infatti l'Istat ci dice che sono proprio i bambini e i ragazzi i principali fruitori culturali, non c'è molto del nostro ordinario mondo quotidiano che racconti che la cultura è importante. Librerie intasate da libracci che gli editori pubblicano alla ricerca del botto che salva i bilanci di un semestre invece di coltivare il gusto e la passione di lettori fedeli, biblioteche e teatri che chiudono per i tagli che sulla cultura, pazienza, si possono fare, politici che un libro in mano mai e la cultura è solo la sera della prima alla Scala.
C'è una simbolica dei gesti, delle parole, degli spazi e delle azioni che racconta quel che davvero interessa a una società. Le parole sono inganno senza questa materialità che dice il loro valore. L'amore per la cultura non nasce nel deserto della cultura. Ci sono strade istituzionali già percorse e sperimentate. In Francia, Gran Bretagna, Usa, chi vuole scrivere un libro può chiedere una borsa di studio o accedere a una residenza per scrittori, a Praga la metro è tappezzata di pubblicità di libri e gli studenti vanno a teatro e ai concerti con abbonamenti dal costo simbolico.
Ogni Paese ha le sue storie. La nostra dice che libri, musei e teatro sono per ora cose di scuola. Non basta, ma graziealcielo c'è la scuola.

Mariapia Veladiano, “La Repubblica”, 13 gennaio 2016

sabato 30 maggio 2015

I LIBRI – Tiziano Terzani

I libri erano i miei migliori compagni di viaggio. Stavano zitti quando volevo che stessero zitti, mi parlavano quando avevo bisogno che mi parlassero. Un compagno di viaggio invece è difficile perché impone la sua presenza, le sue esigenze. Un libro no, tace. Ma è pieno di tante belle cose.

Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio, Longanesi, Milano 2006.

sabato 27 settembre 2014

LIBRI DIVERSI, PENSIERI DIVERSI - Haruki Murakami


Se leggi solo i libri che tutti stanno leggendo,
puoi pensare solo ciò che tutti stanno pensando.

HARUKI MURAKAMI


venerdì 1 agosto 2014

SILVER ERA COSI’- Stephen King


«Vaaaiii!» gridava. Il vento gli strappò via le parole disfacendogliele oltre la spalla come una stella filante. Gli scaturivano gonfie e forti, quelle parole, in un boato di trionfo. Le uniche che gli fossero mai riuscite così bene.
Pedalò giù per Kansas Street verso il centro, dapprima piuttosto lentamente. Silver filava una volta preso l’abbrivio, ma per prenderlo ci voleva una faticaccia e mezzo. Assistere all’accelerazione della bici grigia era un po’ come osservare un grosso aereo che percorre la pista di decollo. Sulle prime si stenta a credere che una macchina così voluminosa e ciondolante possa mai staccarsi dal suolo: l’idea sembra assurda. Ma poi scorgi l’ombra sotto di esso e prima che tu abbia tempo di chiederti se è un miraggio, l’ombra resta indietro e si allunga e l’aereo è in volo, lanciato nell’aria, leggero e aggraziato come un sogno in una mente soddisfatta.
Silver era così.
Stephen King, IT, 1986, ed. it. Sperling & Kupfer, 1987, 2013, p. 258.


giovedì 31 luglio 2014

SILVER - Stephen King


Silver era molto di più di un vecchio relitto impolverato. Non aveva un aspetto esaltante, ma filava come il vento. L’amico di Bill, il suo unico vero amico, era un bambino di nome Eddie Kaspbrak e Eddie aveva il pallino della meccanica. Aveva mostrato a Bill come rimettere in sesto Silver, quali dadi serrare e controllare regolarmente, dove oliare i denti, come stringere la catena, come applicare una pezza a una camera d’aria forata in maniera che non venisse più via.
Ricorda che una volta Eddie l’aveva sollecitato a riverniciarla, ma lui non voleva riverniciare Silver. Per ragioni che non sarebbe stato in grado di spiegare, desiderava che la Schwinn restasse com’era. Era un vero babau di bici, di quelle che un bambino sbadato abbandona regolarmente sul prato di casa sotto la pioggia, una bici destinata a essere tutta cigolii e attriti ostacolanti. Sembrava un catorcio, ma filava come il vento.

Stephen King, IT, 1986, ed. it. Sperling & Kupfer, 1987, 2013, p. 256-257.

mercoledì 30 luglio 2014

FIGURINE - Stephen King


E, naturalmente, in biblioteca c’era il manifesto che invitava i ragazzi ad aderire al PROGRAMMA ESTIVO DI LETTURA. Ben era un patito del programma estivo di lettura. Firmando, si riceveva in omaggio una carta geografica degli Stati Uniti. Poi, per ogni libro letto o recensito, ottenevi un adesivo con i colori di uno Stato, da leccare e incollare alla carta. L’adesivo era ricco di informazioni quali l’uccello simbolo dello Stato, il fiore dello Stato, l’anno di ammissione all’Unione e i nomi dei presidenti, se ce n’erano, venuti da quello Stato. Quando incollavi alla tua carta geografica tutti e quarantotto gli adesivi, ricevevi un libro gratis. Un vero affare.
Stephen King, IT, 1986, ed. it. Sperling & Kupfer, 1987, 2013, p. 206.

lunedì 28 luglio 2014

IL MOSTRO SAREBBE STATO SCONFITTO? – Stephen King


Quel giorno, Ben entrò nel momento in cui aveva inizio l’ora della storia. La signorina Davies, la giovane e graziosa bibliotecaria, leggeva: “I tre capretti sgarbati”.
«Chi è che viene trotterellando sul mio ponte?»
La signorina Davies aveva assunto i toni cupi e ringhiosi del troll del racconto. Alcuni bambini si coprirono la bocca per soffocare un risolino, ma per la maggior parte rimasero solenni ad ascoltare, accettando la voce del troll come accettavano le voci dei loro sogni, e nei loro occhi seri si rispecchiò l’eterno fascino della favola: il mostro sarebbe stato sconfitto… o avrebbe trovato di che mangiare?

Stephen King, IT, 1986, ed. it. Sperling & Kupfer, 1987, 2013, p. 205.

sabato 26 luglio 2014

LE VITE DEGLI ALTRI – Stephen King


Ogni tanto passava fra gli scaffali per gli adulti, rimirando migliaia di volumi e immaginando un mondo di vite dentro ciascuno di essi, come talvolta, camminando per la sua via in un crepuscolo affocato e affumicato di un pomeriggio di tardo ottobre, il sole ridotto a una linea di arancione cupo all’orizzonte, immaginava le vite che si svolgevano dietro tutte quelle finestre: persone che ridevano o litigavano o sistemavano i fiori o davano da mangiare ai bambini o a cani e gatti, oppure desinavano loro stessi guardando la telescatola.

Stephen King, IT, 1986, ed. it. Sperling & Kupfer, 1987, 2013, p. 204.

venerdì 25 luglio 2014

BENJAMIN ADORAVA LA BIBLIOTECA (Giugno 1958) – Stephen King


Ne amava la perenne frescura, anche nelle più torride giornate di una lunga estate calda; ne amava il mormorante silenzio, rotto solo da sporadici bisbigli, dal tonfo ovattato di un bibliotecario che timbrava libri e tessere, o dallo sfogliar di pagine nella Sala Periodici, dove s’intrattenevano gli anziani a leggere giornali inseriti in lunghi bastoni.
Amava l’illuminazione, quella dei raggi obliqui che entravano dalle alte e strette finestre nel pomeriggio, o quella raccolta in pozze pigre sotto i globi appesi al soffitto con catenelle nelle sere invernali, con il vento che sibilava all’esterno.
Gli piaceva l’odore dei libri, un odore di spezie, che aveva del favoloso.

Stephen King, IT, 1986, ed. it. Sperling & Kupfer, 1987, 2013, p. 204.
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