Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber
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martedì 6 settembre 2016

LA NOSTRA CULTURA FAVORISCE LA COMPETIZIONE – Marshall Rosenberg (1934-2015)


La maggior parte di noi sarebbe d’accordo con il Dalai Lama sul fatto che abbiamo bisogno di aiutare i giovani a sviluppare maggior altruismo e senso di responsabilità verso gli altri. Tuttavia, la nostra cultura favorisce la competizione, in un contesto iniquo in cui si sa già che pochi privilegiati finiranno per vincere.
Le nostre scuole riflettono palesemente questa cultura. Gli studenti che ottengono i voti più alti non sono necessariamente quelli che hanno imparato di più. Sono quelli che hanno già imparato prima di andare a scuola, perché la situazione economica delle famiglie ha consentito loro di avere un vantaggio nell’apprendere le cose che la scuola insegna.
Vorrei che la classe basata sulla competizione fosse trasformata in una comunità di apprendimento in cui tutti i suoi membri fossero coinvolti non soltanto nel proprio apprendimento, ma anche in quello degli altri.
Marshall B. Rosenberg, Educazione che arricchisce la vita, Edizioni Esserci, Reggio Emilia 2005, p. 136-137


venerdì 3 luglio 2015

CHE TI SI APRA LA MENTE – Tiziano Terzani


Se tu nasci e cresci in una città europea, se vai in quelle scuole occidentali dove la prima cosa che devi fare è competere con il tuo compagno di banco per ridurlo a un imbecille, così che tu sia il primo della classe, come vuoi poi crescere con una grande apertura mentale?
Se sei spinto a studiare non per capire la vita, ma per avere un mestiere, per guadagnare dei soldi, è molto difficile che ti si apra la mente.

Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio, Longanesi, Milano 2006.

venerdì 24 ottobre 2014

IL PESCE SULL'ALBERO - Albert Einstein


"Per una selezione equa tutti devono fare lo stesso esame: si prega di salire su quell’albero".

Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi su un albero, vivrà tutta la sua vita credendo di essere stupido.
Albert Einstein

martedì 15 luglio 2014

LE RACCOMANDAZIONI – Maria Luisa Spaziani (1924-2014)


Quando insegnavo all’università avevo messo una legge personale sulle raccomandazioni. Al mio ritorno da Roma trovavo sempre il tavolo pieno di lettere, tutte raccomandazioni, allora avevo fatto affiggere in bacheca un avviso che diceva: per gli esami della professoressa Spaziani è proibito presentarsi senza raccomandazione.
Non capivano, dicevano: «Guardi che c’è un errore».
«Nessun errore» ribattevo io, «non presentatevi qui senza raccomandazione, così siete tutti uguali».
Allora un ragazzo si fa avanti e dice: «Signora, sono figlio di contadini, non conosciamo nessuno».
«Si faccia raccomandare da sua madre, suo padre… mi basta».
Di poche cose in vita mia sono stata orgogliosa come di questa trovata!
Rita Levi-Montalcini: Aggiungere vita ai giorni, a cura di Raffaella Ranise e Giuseppina Tripodi, Longanesi, Milano 2013, p. 126-127.


lunedì 23 giugno 2014

IL PROFITTO ANCHE A SCUOLA – Mario Lodi (1922-2014)


Da una parte abbiamo le belle parole del programma-contratto: “Scopo essenziale della scuola non è tanto quello di impartire un complesso determinato di nozioni, quanto di comunicare al fanciullo la gioia e il gusto di imparare e di fare da sé, perché ne conservi l’abito oltre i confini della scuola, per tutta la vita”. 
Dall’altra abbiamo la realtà di una scuola che invece di essere un servizio sociale per l’uomo è espressione e strumento di un sistema simile nei fini ultimi a tutti i sistemi che considerano gli uomini una massa da asservire e strumentalizzare per fini che gli sono estranei. 
Da noi il sistema è fondato sul principio considerato sacro della proprietà e dell’iniziativa privata, la quale ha come unica motivazione il profitto e come conseguenza la competizione. Chi comanda ha modellato la scuola a immagine e somiglianza del sistema: il profitto lo troviamo sulla pagella espresso in voti. 
E tu sai per esperienza diretta che dove c’è la prova oggettiva dell’esame uguale per tutti non si tiene conto del punto di partenza di ognuno, dei talenti e degli sforzi compiuti dall’handicappato.

Mario Lodi, Il paese sbagliato. Diario di un’esperienza didattica, Einaudi, Torino 1995, pp.18-21.
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