Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber
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martedì 11 novembre 2014

RISUONI IL TUO AMORE – Tagore (1861-1941)


Risuoni il tuo amore nella mia voce
riposi il mio silenzio, in ogni movimento
che tu sia in me.

Splendi come una stella nel buio del mio sonno,
il primo pensiero al mio risveglio.

Ardi nel mio desiderio e scorri
in tutte le correnti del mio amore.

Voglio portarti nella mia vita per sempre
come l'arpa porta la musica.


Rabindranath Tagore

martedì 17 giugno 2014

LA VERA EDUCAZIONE – Rabindranath Tagore


Una vera educazione non può essere impressa a forza dal di fuori; essa deve invece aiutare a trarre spontaneamente alla superficie i tesori di saggezza nascosti sul fondo.

Rabindranath Tagore

domenica 24 marzo 2013

IL PIU' PICCOLO CHICCO DI GRANO - R. Tagore (1861-1941)



Andavo mendicando di porta in porta nella strada del villaggio, quando il tuo carro apparve in lontananza come un sogno sfarzoso e mi domandai chi fosse quel Re di tutti i re!
Le mie speranze rifiorirono e pensai che i miei giorni cattivi fossero giunti al termine. Sostai aspettando una carità non richiesta e ricchezze sparse d'ogni lato nella polvere.
Il carro si fermò dove sostavo. Il tuo sguardo si posò su di me e scendesti con un sorriso. Sentivo che la fortuna era giunta, infine. Poi, all'improvviso, tendesti la tua destra dicendo: «Cos'hai da offrirmi?»
Ah, quale regale burla era tendere il palmo a un mendicante e implorare! Confuso e indeciso, tolsi lentamente dalla bisaccia il più piccolo chicco di grano e te lo donai.
Quale fu la mia sorpresa quando al termine del giorno, vuotai la bisaccia sul pavimento e trovai un minuscolo chicco d'oro nel misero mucchietto!
Piansi amaramente, rimpiangendo di non averti offerto tutto quello che possedevo.
Rabindranath Tagore

venerdì 15 febbraio 2013

AL RISVEGLIO - Rabindranath Tagore (1861-1941)



Al risveglio ho trovato
con la luce una lettera.
Ma non posso sapere che dice:
non so leggere.
E non voglio distrarre
un sapiente dai libri:
ciò che c’è scritto forse
non lo saprebbe leggere.
La terrò sulla fronte,
la terrò stretta al cuore.
Quando scende la notte
ed escono le stelle,
la porterò sul grembo
e resterò in silenzio.
E me la leggeranno
le foglie che stormiscono,
e ne farà il ruscello
col suo scorrere un canto
che a me ripeterà
anche l’Orsa dal cielo.
Io non lo so trovare
quel che cerco, o capire
cosa dovrei imparare,
ma so che questa lettera
che non ho letto, ha reso
più lieve il mio fardello,
e tutti i miei pensieri
ha mutato in canzoni.
Rabindranath Tagore

domenica 9 settembre 2012

NON E' STATO UN MARTELLO - Tagore



Non è stato un martello a rendere le rocce così perfette,

ma l’acqua, con la sua dolcezza, la sua danza, il suo suono.

Rabindranath Tagore

lunedì 4 giugno 2012

TU MI HAI FATTO SENZA FINE - Rabindranath Tagore



Mi hai fatto senza fine
questa è la tua volontà.
Questo fragile vaso
continuamente tu vuoti
continuamente tu riempi
di vita sempre nuova.

Questo piccolo flauto di canna
hai portato per valli e colline
attraverso esso hai soffiato
melodie eternamente nuove.

Quando mi sfiorano le tue mani immortali
questo piccolo cuore si perde
in una gioia senza confini
e canta melodie ineffabili.
Su queste piccole mani
scendono i tuoi doni infiniti.
Passano le età, e tu continui a versare,
e ancora c'è spazio da riempire.
Rabindranath Tagore

lunedì 21 marzo 2011

PRIMAVERA - Rabindranath Tagore


Lungo molti anni

a grande prezzo

viaggiando attraverso molti paesi

andai a vedere alte montagne,

la neve sui deserti, gli oceani…

Soltanto non vidi dallo scalino della mia porta

la goccia di rugiada scintillante

sulla spiga di grano.

Rabindranath Tagore
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