Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber
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lunedì 23 novembre 2015

OLTRE LE PAROLE – Severino Zaramella


Le parole sono importanti, ma per comunicare quello che siamo, in realtà, noi ci esprimiamo attraverso il linguaggio del nostro corpo. Impariamo pertanto a leggere le persone, esercitiamoci da piccoli a farlo e aiutiamo le persone a intraprendere questo percorso.
Vogliamoci bene, volendo bene agli altri, al di là di quello che dicono, amiamoli perché esistono e sono portatori di verità.
Spesso viviamo accanto al nostro prossimo senza condividere la nostra parte più intima, la molecola del bene, che teniamo nascosta e difesa da violenze e soprusi. L'amore aiuta a spogliare le difese e far vedere anche agli altri la composizione di questa molecola, affinché anche loro ne possano beneficiare.
La piccolezza dell'essere umano si confronta ogni momento con la grandezza dell'irripetibilità personale che consegna consapevolezza e sentimento di accoglienza.
Severino Zaramella, amico caro


mercoledì 21 ottobre 2015

IL BENE DI TUTTI – Patrizia Malachin


Caro Francesco,
sono sempre più convinta che la vera democrazia non consista nel voto di maggioranza.
E lo sai il perché? Perché il cittadino non dà un voto in piena coscienza e ragionevolezza, dopo un’attenta documentazione dei fatti, un ripercorso di frammenti storico/sociali, una valutazione ampia delle problematiche del Paese, nell'intento di raggiungere il valore massimo della collettività: "il bene di tutti".
Oggi si vota per simpatia e, soprattutto, per alleanze. Ma quanto dura un'alleanza? Poco, assai poco. E' un patto fra contraenti che non ha in sé nessun valore etico, per cui non è basato su intenti benefici comuni con lo scopo di amministrare con saggezza un popolo, ma sottende sempre l'intenzione di soddisfare gli interessi personali e di risaldare il proprio potere politico.
Così succede nelle scuole: non si cerca la soluzione che possa (per quanto possibile) garbare alla "vera maggioranza" degli alunni e dei genitori, cioè tenendo presente le problematiche di tutti. La "falsa maggioranza" impone le sue richieste al resto dell'assemblea con prepotenza, calpestando gli individui più fragili e non vagliando le conseguenze del poi. In quel voto vedono solo se stessi e non il raggiungimento di un livello di scuola più funzionale, accogliente e aperta ai bisogni di tutti. Se questa maggioranza non ottiene ciò che vuole, passa al ricatto e al boicottaggio, mettendo alle strette chiunque debba prendere decisioni.
Patrizia Malachin


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