Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber
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domenica 17 giugno 2018

CIO’ IN CUI CREDI SARA’ IL TUO DESTINO – Mahatma Gandhi




Le tue credenze diventano i tuoi pensieri.

I tuoi pensieri diventano le tue parole.

Le tue parole diventano le tue azioni.

Le tue azioni diventano le tue abitudini.

Le tue abitudini diventano i tuoi valori.

I tuoi valori diventano il tuo destino.


Mahatma Gandhi

martedì 1 maggio 2018

TUTTE LE COSE SONO COLLEGATE - Piotr Demianovich Ouspensky



Cercate di, capire quel che dico: tutto dipende da tutto, tutte le cose sono collegate, non vi è niente di separato. Tutti gli avvenimenti seguono dunque il solo cammino che possono prendere. Se le persone potessero cambiare, tutto potrebbe cambiare. Ma esse sono quelle che sono, e di conseguenza le cose, anche esse sono quelle che sono.
P. D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Roma 1976, p. 28


domenica 29 aprile 2018

NELL’UNICO MODO POSSIBILE - Piotr Demianovich Ouspensky



Alla gente sembra sempre che gli altri non facciano nulla come si dovrebbe, che gli altri facciano tutto sbagliato. Invariabilmente ognuno pensa che lui potrebbe fare meglio. Nessuno comprende né vuol comprendere che ciò che viene fatto attualmente in un certo modo — e soprattutto ciò che è stato già fatto — non poteva essere fatto altrimenti. Avete notato come parlano tutti della guerra? Ognuno ha il proprio piano, la propria teoria. Ognuno è del parere che niente viene fatto come si dovrebbe. In verità però, tutto viene fatto nell'unico modo possibile.
P. D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Roma 1976, p. 27-28


sabato 28 aprile 2018

TUTTO ACCADE – Piotr Demianovich Ouspensky




La suprema illusione dell'uomo è la sua convinzione di poter fare. Tutti pensano di poter fare, vogliono fare, e la loro prima domanda riguarda sempre ciò che dovranno fare. Ma a dire il vero, nessuno fa qualcosa e nessuno può fare qualcosa. Questa è la prima cosa che bisogna capire. Tutto accade. Tutto ciò che sopravviene nella vita di un uomo, tutto ciò che si fa attraverso di lui, tutto ciò che viene da lui — tutto questo accade. E questo capita allo stesso modo come la pioggia cade perché la temperatura si è modificata nelle regioni superiori dell'atmosfera, come la neve fonde sotto i raggi del sole, come la polvere si solleva con il vento.

P. D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Roma 1976, p. 27


lunedì 4 gennaio 2016

LA VOCE INTERIORE - Steve Jobs


Non permettete che il rumore delle opinioni altrui soffochi la vostra voce interiore.
E ciò che più conta: abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e il vostro intuito che già sanno, in qualche modo, cosa volete diventare davvero. Tutto il resto è secondario.
Steve Jobs, dal Discorso ai laureandi dell'Università di Stanford, giugno 2005.


lunedì 21 dicembre 2015

44. LO SPAZIO DELL'ARIA - Francesco Callegari


Nei disegni dei bambini, il cielo è spesso rappresentato da una sottile striscia azzurra, tirata lungo il margine superiore del foglio; la base è invece occupata dalla linea, altrettanto sottile, della terra o dell’erba.
E in mezzo, tra la terra e il cielo, cosa c’è, niente? A questa domanda, i bambini vi guardano dapprima stupiti, poi con indulgenza: in effetti, i grandi non sono mai stati molto svegli. C’è l’aria! Cosa vuoi che ci sia tra la terra e il cielo?
L’aria, e per lasciare il maggior spazio possibile all’aria, i bambini segnano appena i confini, tanto che la terra e il cielo diventano solo una cornice, un contenitore che serve all’aria per non scappare via. Perché è l’aria il posto dove avvengono le cose, il luogo degli alberi e delle persone, degli animali e delle case. Il cielo è troppo lontano, ci vanno al massimo gli uccelli; la terra è troppo dura, è fatta per i lombrichi.
Tutto avviene nello spazio dell’aria: sotto il foglio la terra continua, e sopra il foglio continua il cielo; per quanto avanti non si sa, ma nemmeno è importante saperlo, perché ciò che conta è tutto qui all’interno del foglio, l’unico posto dove è possibile disegnare il mondo.
I bambini ci invitano a usare bene lo spazio dell’aria e anzi ci spingono a estenderlo rendendo sempre più sottile quello delle cose che non possiamo raggiungere e quello delle cose che non possiamo cambiare. Lo spazio dell’aria rappresenta il luogo della vita e degli incontri, ma può diventare per noi anche lo spazio del sogno e dell’impegno per realizzarlo. L’unico posto dove la nostra ghianda potrà diventare quercia.
Lo auguro di cuore a tutti voi e a me stesso.

Buon Natale
Francesco Callegari


giovedì 17 dicembre 2015

IL DONO DELLE FATE MADRINE - James Hillman (1926-2011)


Quando guardiamo una faccia di fronte a noi, o una scena fuori dalla finestra o un quadro alla parete, noi vediamo un tutto, una Gestalt. Tutte le parti si presentano simultaneamente. Non c’è un pezzo che ne causa un altro o che lo precede nel tempo. Non ha importanza se il pittore ha inserito le macchie rosse per ultime o per prime, le striature grigie dopo un ripensamento o come struttura iniziale, o se magari esse sono segni residui di un’immagine precedente rimasti sulla tela: ciò che vediamo è esattamente ciò che c’è da vedere, tutto in una volta. È così anche per la faccia che ci sta di fronte: carnagione e lineamenti formano un’unica espressione, un’immagine sola, data tutta insieme.
Lo stesso vale per l’immagine dentro la ghianda. Noi nasciamo con un carattere; che è dato; che è un dono, come nella fiaba, delle fate madrine al momento della nascita.
James Hillman, Il codice dell’anima, Adelphi, Milano 1997, p. 22.


martedì 15 dicembre 2015

PICCOLE SPINTE - James Hillman (1926-2011)

O forse la chiamata non è stata così vivida, così netta, ma più simile a piccole spinte verso un determinato approdo, mentre ci lasciavamo galleggiare nella corrente, pensando ad altro. Retrospettivamente, sentiamo che era la mano del destino.
James Hillman, Il codice dell’anima, Adelphi, Milano 1997, p. 17.


giovedì 10 dicembre 2015

LA TEORIA DELLA GHIANDA - James Hillman (1926-2011)


Questo libro […] vuole rivolgersi piuttosto alla sensazione che esiste un motivo per cui la mia persona, che è unica e irripetibile, è al mondo, e che esistono cose alle quali mi devo dedicare al di là del quotidiano e che al quotidiano conferiscono la sua ragion d’essere; la sensazione che il mondo, in qualche modo, vuole che io esista, la sensazione che ciascuno è responsabile di fronte a un’immagine innata, i cui contorni va riempiendo nella propria biografia.
Questo libro, insomma, ha per argomento la vocazione, il destino,il carattere, l’immagine innata: le cose che, insieme, sostanziano la “teoria della ghianda”, l’idea, cioè, che ciascuna persona sia portatrice di un’unicità che chiede di essere vissuta e che è già presente prima di poter essere vissuta.
James Hillman, Il codice dell’anima, Adelphi, Milano 1997, p. 18-19, 21.


mercoledì 9 dicembre 2015

IL CODICE DELL'ANIMA - James Hillman (1926-2011)


"Esiste qualcosa, in ciascuno di noi, che ci induce a essere in un certo modo, a fare certe scelte, a prendere certe vie - anche se talvolta simili passaggi possono sembrare casuali o irragionevoli?
Se esiste, è il 'compagno segreto', ('daimon' lo chiamavano i greci, 'genius' i latini, 'angelo custode' i cristiani) che ciascuno di noi riceve come compagno prima della nascita, secondo il mito di Er raccontato da Platone. Se esiste, è ciò che si nasconde dietro parole come "vocazione", "chiamata", "carattere". Se esiste, è la chiave per leggere il "codice dell'anima", quella sorta di linguaggio cifrato che ci spinge ad agire ma che non sempre capiamo.
Dopo anni di indagini sulla psiche, che hanno fatto di lui l'autore di saggi memorabili come "Il mito dell'analisi" e "Re-visione della psicologia", James Hillmann ha voluto darci con questo libro le prove circostanziate dell'esistenza e dei modi di operare del 'daimon'.
Attraverso una profusione di storie eloquenti e paradigmatiche Hillmann è riuscito a farci capire che se la psicologia si è dimostrata incapace di spiegare le scelte più profonde che decidono la vita di tutti noi è proprio perché aveva perso contatto con il 'daimon'.
E soprattutto a farci sentire di nuovo la presenza di questo compagno segreto dal quale, più che da ogni altro elemento, la nostra vita dipende."
James Hillman, Il codice dell’anima, Adelphi, Milano 1997


lunedì 21 settembre 2015

LO SCOPO DEL SEME – Kahlil Gibran


Ogni seme che l’autunno getta nelle profondità della terra
ha un modo suo proprio di separare nucleo e involucro
al fine di formare le foglie, i fiori e i frutti.
Ma quali che siano i modi,
lo scopo delle peregrinazioni di tutti i semi è identico:
arrivare a levarsi innanzi al volto del sole.

Kahlil Gibran, Iram dalle alte colonne


mercoledì 12 agosto 2015

AMARE IL PROPRIO DESTINO – Irvin Yalom


«Trasformare ogni “così fu” in un “così volli che fosse!” – solo questo può essere per me redenzione».
Julius capì che le parole di Nietzsche significavano che doveva scegliere la propria vita: doveva vivere piuttosto che essere vissuto dalla vita. In altre parole, avrebbe dovuto amare il suo destino. 
E sopra a tutto c’era la domanda, così spesso ripetuta da Zarathustra, se saremmo stati pronti a ripetere precisamente la stessa vita che avevamo vissuto, sempre e in eterno nei secoli. 
Un curioso esperimento del pensiero; e tuttavia, più ci pensava, più la cosa gli procurava una guida: il messaggio che Nietzsche ci rivolgeva era di vivere la vita in modo tale da avere voglia di ripetere la stessa vita in eterno.
Irvin Yalom, La cura Schopenhauer, Neri Pozza Editore, Vicenza, 2005.


sabato 18 luglio 2015

MANTENERE LE PROMESSE – Gianrico Carofiglio


Il rimedio all'imprevedibilità della sorte, alla caotica incertezza del futuro è la facoltà di fare e mantenere promesse.
Gianrico Carofiglio, Le perfezioni provvisorie, Sellerio, Palermo 2010.


domenica 8 febbraio 2015

IL VALORE DELLA VITA - Massimo Gramellini, Chiara Gamberale

Il valore della vita risiede nello sforzo di equilibrio che compiamo ogni giorno per dare un senso a tutto.
Non è facile accettare che quanto ci accade abbia sempre un significato, anche quando non riusciamo a scorgerne alcuno. E che le sconfitte dipendono da noi, mentre sarebbe più comodo darne la colpa ai maneggi del prossimo e del destino.
Invece è così: tutto è giusto e perfetto.

Massimo Gramellini, Chiara Gamberale, Avrò cura di te, Milano 2004, p. 32-33

martedì 6 gennaio 2015

DONI



Che il fato, nel cui seno tutto è già avvenuto,
ci sorprenda con i suoi saggi doni.

Buon anno, amiche e amici miei.

Francesco


Acquerello di Cristiano Bertoncello

sabato 29 novembre 2014

MAPPE – Mariapia Veladiano


A volte sembra sicuro fin dal nascere quale sarà il nostro andare, per viottoli stretti stretti, già da soli disegnati perché il bisogno o la malattia o il nostro nome o anche la geografia, ci hanno costretti. La nostra sorte sembra un fatto di zanzare, pozzi da scavare e qualche volta, o forse spesso, pazzi al potere. Ci sono anche strade immense, fin troppo piane e proprio per noi, ci assicurano, da altri accomodate. E anche loro non son facili da lasciare.
Capita che non ci venga in mente che si possa fare.
E allora il nostro esistere in esemplare ci dipinge deferenti a un disegno, chissà come assimilato. Figli di chi quaggiù per ventura siamo, solo questo sembra che possiamo. Poi se il cielo vuole, c'è anche un vivere di grazie, ricevute in mille forme, da chi un pozzo l'ha scavato con noi o forse senza di noi, e insieme pane e libertà sono stati conquistati. E viene il tempo in cui non sembra vero di essere stato prigioniero e non aver voluto credere che una nuova strada c'era. Anche se davvero non la si vedeva, perché così capitava, e sempre capita se vogliamo, che la strada si disegna mentre andiamo, sotto i passi che facciamo.
Un far parte della vita che amiamo. Che amiamo.
Mariapia Veladiano, Ma come tu resisti, vita, p. 118.

giovedì 27 novembre 2014

SOLO ANDATA - Erri De Luca


Le coste del Mediterraneo si dividono in due,
di partenza e di arrivo, però senza pareggio:
più spiagge e più notti d’imbarco, di quelle di sbarco,
toccano Italia meno vite, di quante salirono a bordo.
A sparigliare il conto la sventura, e noi, parte di essa.
Eppure Italia è una parola aperta, piena d’aria.

Erri De Luca, Solo andata, Feltrinelli, Milano 2005-2014

mercoledì 6 agosto 2014

FARO’ DI TUTTO PER NON PERDERTI – Biagio Antonacci



Farò di tutto per non perderti
Sei consapevolmente irresistibile
Senza calpestare il resto io sarò
Per te un motivo in più
Sarai perversa e dolce a modo mio,
sarò la vitamina che ti rinforzerà
l'inconveniente è tipico della tua età
e io è lì che mi dedicherò.
Farò farò l'impossibile
che per te diventa possibilità
sarò imprevedibile
bacerò i tuoi piedi stanchi e dormirai.
E quando sarai preda delle gelosie
Ti aiuterò perché anch'io ne soffro sai.
Pensa alle mie mani spesso su di te
E pensa a dove ti riporterò
farò l'impossibile
imparando a dare un tempo ai tempi tuoi.
Sarò incorruttibile
Rispettandola 'sta vita insieme a te.
Cose che non ho provato mai
cose che con te mi arrivano così
cose che non hai mai chiesto mai
cose che ti prendono una volta sola e io ho scelto te
farò l'impossibile
che per te diventa possibilità
Sarò incorruttibile
Rispettandola 'sta vita insieme a te
farò l'impossibile
proteggendola 'sta vita insieme a te a te a te a te.

Biagio Antonacci

venerdì 20 giugno 2014

EDUCARE UOMINI LIBERI – Mario Lodi (1922-2014)


La maggioranza dei genitori purtroppo accetta le cose come stanno perché cosi la scuola è stata per loro come lo fu per i nonni: qualcosa di immutabile in cui il bambino, dopo l’esperienza dell’autorità paterna, passa sotto quella del maestro, il quale gli insegna che si troverà sempre sotto qualcuno che gli traccerà il suo destino. 
Milioni di croci nei cimiteri di guerra di tutto il mondo ci dicono quale destino hanno avuto uomini ai quali la scuola non aveva insegnato che in certi casi si può, si deve dire di no.
E qui siamo al nocciolo della questione, alla scuola così fatta per formare uomini-servi invece che uomini liberi. Alla scuola congegnata non casualmente in modo che la nostra libertà di educatori praticamente non esiste.

Mario Lodi, Il paese sbagliato. Diario di un’esperienza didattica, Einaudi, Torino 1995, pp.18-21.

mercoledì 18 giugno 2014

L’IDEA DI EDUCAZIONE – Lucien Laberthonnière (1860-1932)


L'idea che ci si fa dell'educazione e dei compiti dell'educatore dipende dall'idea che ci si fa dell'uomo e del suo destino. I metodi che si applicano per educare i fanciulli, l'orientamento che si dà loro, i motivi ai quali ci si ispira contengono sempre, almeno implicitamente una concezione dell'uomo e del suo destino.

Lucien Laberthonnière, Teoria dell’educazione, Bloud et Barral, Paris 1901, ed. it. La Scuola, Brescia 1958, p. 3
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