Heidegger ha parlato di due modalità dell'esistenza: il modo di tutti i
giorni e il modo ontologico.
Nel modo di tutti i giorni ci
consumiamo e siamo distratti dalla materia che ci circonda – ci riempiamo di
meraviglia per come sono le cose nel
mondo.
Nel modo ontologico invece ci
focalizziamo sull'esistenza in sé delle cose, pieni di meraviglia per il fatto
che ci siano cose nel mondo. Quando
esistiamo nel modo ontologico – al di là delle preoccupazioni di ogni giorno - siamo in uno stato particolare di ricettività per
un cambiamento personale.
Irvin D. Yalom,
Il dono della terapia, Neri Pozza,
Vicenza 2014, p. 131.