Servitore della macchina, l’uomo deve divenire macchina egli
stesso, e il suo lavoro non ha più niente di veramente umano, perché non
implica più l’intervento di nessuna di quelle qualità che costituiscono
propriamente la natura umana.
Si può osservare che la macchina, in un certo senso, è
l’opposto dell’utensile, e non un utensile «perfezionato» come molti ritengono,
perché l’utensile è in certo qual modo un «prolungamento» dell’uomo stesso,
mentre la macchina riduce quest’ultimo alle condizioni di suo servitore; e se si
è potuto dire che l’«utensile generò il mestiere», non è men vero che la
macchina lo uccide; le reazioni istintive degli artigiani contro le prime
macchine si spiegano pertanto da sole.