Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

venerdì 14 ottobre 2011

LA MUSICA A SUMMERHILL - Alexander S. Neill


Quasi ogni sera, il soggiorno è pieno di bambini. Suoniamo spesso dei dischi e a questo punto nascono le discordie. I bambini vogliono Duke Ellington ed Elvis Presley, che io considero robaccia. A me piacciono Ravel, Stravinskij e Gershwin. Talvolta non ce la faccio sopportare il jazz, e stabilisco che, poiché la stanza è mia, suono quel che piace a me. In questi casi l'ambiente si rischiara con il trio de Il cavaliere della rosa di Richard Strauss o il quintetto dei Maestri cantori di Richard Wagner. Però sono pochi i bambini che amano la musica e la pittura classiche. Non faccio nessun tentativo di indirizzarli verso gusti più raffinati, posto che questa parola abbia un qualche significato.
In realtà, per essere felici nella vita non è importante amare Beethoven piuttosto che il jazz.
A Summerhill, tre studenti, ispirati dalla musica moderna, impararono suonare degli strumenti. Due scelsero il clarinetto e uno la tromba. Quando lasciarono la scuola si iscrissero all'Accademia Reale di Musica. Oggi suonano tutti e tre in un'orchestra che esegue solo musica classica. Mi piace pensare che abbiano migliorato il loro gusto musicale proprio perché, nel corso della loro permanenza a Summerhill, gli si permise di ascoltare sia di Duke Ellington sia Bach o qualsiasi altro compositore.

Alexander S. Neill, I ragazzi felici di Summerhill, p. 97-98
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