Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

sabato 15 ottobre 2011

I PREMI E LO SPORT A SUMMERHILL - Alexander S. Neill


Talvolta sono nate accese discussioni sull'incoerenza che dimostriamo assegnando i premi nelle gare sportive. L'incoerenza starebbe nel fatto che rifiutiamo risolutamente di dare voti o riconoscimenti nelle materie scolastiche, con la motivazione che una cosa va fatta per se stessa e non in vista di un premio. Questo è indubbiamente vero: spesso ci siamo domandati perché sia giusto dare un premio in una gara di tennis e ingiusto darlo in geografia. Suppongo che la risposta sia che una partita di tennis è naturalmente competitiva e ha per scopo il superare l'avversario. Questo non vale nello studio della geografia. Se imparo la geografia, non mi importa che gli altri ne sappiano più o meno di me. In ogni caso, è un fatto che i bambini vogliono i premi nelle gare sportive e non li vogliono nelle materie di scuola, perlomeno qui da noi.
A Summerhill si attribuisce allo sport il giusto valore, ma un bambino che non gioca mai nelle partite non viene guardato dall'alto in basso e considerato inferiore. "Vivi e lascia vivere" è un motto che trova la sua ideale attuazione solo quando i bambini sono liberi di essere se stessi.

Alexander S. Neill, I ragazzi felici di Summerhill, p. 99-101
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