La parola ha un
peso. La parola può uccidere o salvare, può incatenare o liberare. Perciò
occorre avere pazienza nei confronti delle parole. Prendersene cura,
conoscerle, usarle con cautela, con generosità ma senza eccedere, con parsimonia
ma senza avarizia. Le parole vanno create. Ma anche custodite. Offerte. Ma non
sprecate. Sono il tessuto stesso della persona umana. E, in quanto tali, delle
relazioni tra essere umani.
Perciò, in
definitiva, un difetto nel linguaggio è un difetto d’amore.
Gabriella Caramore, Pazienza, Il Mulino, Bologna 2014, p. 56-57.