L'impazienza brucia i
passaggi. Non consente costruzione, impedisce di articolare un cammino che si
sviluppi passo dopo passo, imprigiona ciò che, forse, potrebbe portare al
«paradiso». A causa di un desiderio, che ha preteso immediata soddisfazione,
gli esseri umani sono stati cacciati dal paradiso. Per un attimo, nel primo
degli aforismi citati, Kafka sembra pensare che è a causa dell'inerzia – di
un'assenza di desiderio, di una lentezza nei movimenti – che non vi fanno
ritorno. Ma poi prende il sopravvento l'immagine della potenza distruttiva
dell'impazienza: non riuscire a fermarsi sulle cose, non patire con loro il
tempo necessario, non vivere il rischio dell'attesa. Questo è impazienza.
Questo è il «peccato capitale».
Gabriella
Caramore,
Pazienza, Il Mulino, Bologna 2014,
8-9