Periferia di Milano, anni Settanta. Gli
anni del terrorismo e della droga, dei sogni di Oriente e di liberazione. Una
mattina, nella classe di un Istituto Agrario, fa la sua apparizione Giulia, una
giovane professoressa di lettere che parla di letteratura e di poesia con una
passione sconosciuta.
È quell'incontro a «salvare» Massimo
Recalcati che, in questo libro dedicato alla pratica dell'insegnamento,
riflette su cosa significa essere insegnanti in una società senza padri e senza
maestri, svelandoci come un bravo insegnante sia colui che sa fare esistere
nuovi mondi, che sa fare del sapere un oggetto del desiderio in grado di
mettere in moto la vita e di allargarne l'orizzonte. È il piccolo miracolo che
può avvenire nell'ora di lezione: l'oggetto del sapere si trasforma in un
oggetto erotico, il libro in un corpo.
Un elogio dell'insegnamento che non può
accontentarsi di essere ridotto a trasmettere informazioni e competenze. Un
elogio della stortura della vite che non deve essere raddrizzata, ma coltivata
con cura e riconquistata nella sua singolare bellezza.
Massimo Recalcati, L’ora
di lezione, Einaudi, Torino 2014.