Per me, gli
interrogativi di Agostino di Ippona sono stati una vera provocazione.
Anch’io, ho sempre tentato
di definire il tempo, cadendo nel medesimo errore di indicarlo con gli anni, le
stagioni, i mesi, le ore e i minuti. E ciò significava nient’altro che
quantificarlo, misurarlo.
Noi percepiamo il
concetto di tempo semplicemente nel suo scorrere inesorabile e ben scandito. Ricordiamo il passato, siamo nel presente e progettiamo il futuro. Viviamo
continuamente nel tempo e grazie al tempo.
Ma se, per un
istante, provassimo ad immaginare che il “dio Tempo” non esistesse, che cosa
accadrebbe? Forse saremmo
immutabili e perenni, non saremmo soggetti alla nascita, alla crescita, al
cambiamento, alla malattia e guarigione, all'invecchiamento e alla morte. Sostanzialmente
non saremo più esseri mortali, né creature di un Dio Onnipotente ed Eterno.
Il Tempo è proprio un
dio, però l’uomo è il suo padrone! Sì, ogni uomo è libero di gestire il suo
tempo, ogni uomo ha la facoltà di usufruire di questa dimensione nell’intento
di realizzare la sua storia.
L’importante è non
far scorrere inutilmente il tempo, ma assaporarne ogni istante come fosse
un’eternità.
Patrizia M.