Chi una volta ha scritto e sente in sé la passione dello scrivere,
apprende da tutto ciò che fa e che vive solamente quanto possa essere
comunicato con la scrittura. Non pensa più a se stesso, ma allo scrittore e al
suo pubblico: vuole comprendere ma non per uso proprio.
Chi insegna è per lo più incapace di fare qualcosa per il proprio bene:
pensa sempre al bene dei suoi scolari, e ogni nuova conoscenza lo allieta solo
nella misura in cui egli può trasmetterla ad altri. Egli finisce per
considerarsi soltanto una via del sapere, e in genere come un mezzo, cosicché
non prende più sul serio se stesso.
Friedrich Nietzsche (1844-1900), Umano troppo umano, I, 200.