C'erano una volta due monaci, che per quarant'anni avevano vissuto insieme e non avevano mai litigato. Neppure una volta. Un giorno uno disse all'altro: “Non ti pare che sia venuto il momento di litigare almeno una volta?”.
Il secondo monaco rispose: “Va bene, iniziamo! Su cosa ci mettiamo a litigare?”.
“Cosa ne dici di questo pane?”, propose il primo monaco.
“Va bene, litighiamo per il pane. Come facciamo?”, chiese il secondo.
Disse il primo: “Questo pane è mio, mi appartiene”.
E il secondo replicò: “Tienitelo”.
La pace non è necessariamente distrutta da una lite o da una discussione.
Chi distrugge la pace è l'io. Questo appartiene a me e non lo condivido con nessuno. Quando prende piede questo atteggiamento di attaccamento e di egoismo, il cuore si indurisce ogni giorno sempre di più.
Questo è il grande nemico della pace: un cuore attaccato, indurito, egoista.
Osservate il vostro cuore. Potrete dire: “Ci sono tante discussioni e liti nella nostra vita!”. Ma non c'è rancore, né amarezza, né odio.
“C'è tanto dolore e tanta sofferenza nella nostra vita!”. E io dico: “Ma non c'è alcun disordine nella vostra coscienza”.
“C'è un grande dinamismo e molta attività nella nostra vita”. "Ma non c'è squilibrio nervoso né tensione".
Potete affermare questo di voi? Se lo potete dire, sarete costruttori di pace nel vasto mondo.
Come si ottiene questo? Vogliamo provare qui? Vogliamo provare adesso?
Facciamo un esercizio spirituale molto semplice che non dura più di uno o due minuti. Chiudete gli occhi e prendete contatto con il vostro corpo. Fate attenzione al contatto dei vestiti con le spalle, al contatto dei vestiti con la schiena. La mano. Sentite la vostra mano che si appoggia a qualcosa oppure che tocca l'altra. Sentite il peso del vostro corpo che preme i vostri glutei sulla sedia. I piedi toccano le scarpe o il suolo. Ancora una volta: le spalle, la schiena, la mano, i glutei, i piedi. Un'altra volta lentamente: spalle, schiena, mani, glutei e piedi. Adesso, lentamente aprite gli occhi. L'esercizio è finito.
Cosa è avvenuto mentre facevate l'esercizio che vi ho proposto? Vi siete sentiti rilassati o tesi? La maggior parte delle persone si sente rilassata, solo alcuni si irrigidiscono. In quest'ultimo caso vi suggerirei di entrare in contatto con la tensione. In quale parte del corpo avvertite la tensione? Mantenetevi il più possibile attenti alla tensione. Vi rilasserete gradualmente.
Se ripeterete questo esercizio per cinque o dieci minuti, molti cominceranno ad avvertire sonnolenza, e potranno anche addormentarsi, tanto sono rilassati.
Questo esercizio di rilassamento procura la pace di cui sto parlando?
Questo non è un esercizio di rilassamento, ma un esercizio di attenzione.
“D'accordo! Ma dà pace?”. “Si!, dà pace”, anche se vi sembra difficile crederci.
È come entrare in voi stessi. È come sentire ogni genere di cosa, sperimentare, vedere realtà sorprendenti.
Anthony De Mello, Istruzioni di volo per aquile e polli, p. 17-19