Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

giovedì 8 novembre 2012

DAL "LAVORO" AL "LAVORO QUALIFICATO" - Luigi Berlinguer



Sempre più il lavoro oggi ha bisogno del valore aggiunto della conoscenza. La cultura non deve patire strumentalizzazione alcuna, deve essere indipendente da condizionamenti. Ma ciò non significa rifiutare la contaminazione del reale.
Chi studia, e pensa al suo lavoro di domani, è più motivato a studiare se è indotto a capire che avrà vita più soddisfacente, che troverà un lavoro migliore se aumentano le sue competenze, se sa di più, e potrà accedere a un lavoro qualificato. Ma questo non si risolve in una predica paternalistica all’allievo: va evidenziato il nesso tra più sapere e più qualità professionale. La società della conoscenza non deve fondarsi sul lavoro tout court, ma sul lavoro ad alta qualifica. Dobbiamo sostituire la parola “lavoro” con “lavoro qualificato”.
Imparare significa studiare con fatica sul libro, ma anche vedere, sperimentare, osservare il mondo.
Ma c’è di più! Lo studente deve sperimentare il lavoro, perché lavoro e sapere sono due facce della stessa medaglia. Lavoro professionale qualificato significa lavoro arricchito dal valore aggiunto della conoscenza.

Luigi Berlinguer, L’autonomia incompiuta, “Dirigere la scuola”, XXI (2012), n. 4-5-6
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