La
gente non sa che cosa è l'uomo. Si trova alle prese con una macchina molto
complicata, molto più complicata di una locomotiva, di un'auto o di un aereo,
ma non sa nulla o quasi nulla della struttura, della marcia e delle possibilità
di questa macchina; non capisce neppure le sue più semplici funzioni perché non
conosce lo scopo di queste funzioni. Immagina vagamente che un uomo dovrebbe
imparare a guidare la sua macchina, come deve imparare a guidare una
locomotiva, un'auto o un aereo, e che una manovra incompetente della macchina umana,
è altrettanto pericolosa di una manovra incompetente di qualsiasi altra
macchina. Tutti se ne rendono conto quando si tratta di un aereo, di un'auto o
di una locomotiva. Ma è molto raro che si prenda la cosa in considerazione
quando si tratta dell'uomo in generale o di se stessi in particolare. Si crede
giusto e legittimo pensare che la natura abbia dato all'uomo la conoscenza
necessaria della propria macchina; tuttavia si converrà che una conoscenza
istintiva di questa macchina è lungi dall'essere sufficiente. Perché gli uomini
studiano la medicina e ricorrono ai suoi servizi? Evidentemente perché si
rendono conto di non conoscere la propria macchina. Ma non sospettano che potrebbero
conoscerla molto meglio di quanto fa la scienza e che potrebbero allora
ottenerne un lavoro completamente differente.
P. D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Roma 1976, p. 68