Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

mercoledì 7 novembre 2012

L'APPRENDIMENTO PER PROBLEMI - Luigi Berlinguer



Essere autonomo significa darsi da fare di più, proporsi un risultato di successo, fondarlo sullo stimolo partecipativo e quindi sul sapere come conquista: in una scuola come permanente laboratorio e permanente innovazione, con un apprendimento per problemi e non per sola articolazione disciplinare.
A questo scopo, la scuola deve essere strumento di ascesa sociale per i cittadini e di promozione del talento di ciascuno. Quindi non solo una “scuola del recupero”, ma anche una scuola di valorizzazione delle capacità personali e delle eccellenze. Uno sforzo molto impegnativo che, oltre a interventi di tipo strutturale e di ridisegno complessivo, richiederà un’azione incisiva dei docenti chiamati a mettere in atto metodologie didattiche innovative.
Credo che un obiettivo assai urgente e necessario sia una campagna di investimento professionale (che brutta parola la “formazione” in servizio) con docenti e dirigenti, fondata sui temi della revisione della metodologia didattico-disciplinare con forti elementi di verifica del risultato e della soddisfazione dei partecipanti, sempre e tempestivamente, cui devono seguire conseguenti misure.
Non aspettiamoci che la scuola cambi dall’alto, di questi tempi. Cambia se le scuole e i loro “territori” si muovono. Anche grazie all’autonomia, che – appunto – è creatività.
D’altro canto, ricordate: ciò che non è espressamente vietato è consentito.
Luigi Berlinguer, L’autonomia incompiuta, “Dirigere la scuola”, XXI (2012), n. 4-5-6 
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