Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

sabato 17 marzo 2012

SORAPIS, 40 ANNI FA - Eugenio Montale

Lago delle Buse, Passo Manghen (2006)

Non ho mai amato molto la montagna
e detesto le Alpi. Le Ande, le Cordigliere
non le ho vedute mai. Pure la Sierra
de Guadarrama mi ha rapito, dolce
com'è l'ascesa e in vetta daini, cervi
secondo le notizie dei dépliants turistici.
Solo l'elettrica aria dell'Engadina
ci vinse, mio insettino, ma non si era
tanto ricchi da dirci hic manebimus.
Tra i laghi solo quello di Sorapis
fu la grande scoperta. C'era la solitudine
delle marmotte più udite che intraviste
e l'aria dei Celesti; ma quale strada
per accedervi? Dapprima la percorsi
da solo per vedere se i tuoi occhietti
potevano addentrarsi tra cunicoli
zigzaganti tra le lastre alte di ghiaccio.
E fu lunga! Confortata solo
nel primo tratto, in folti di conifere,
dallo squillo d'allarme delle ghiandaie.
Poi ti guidai tenendoti per mano
fino alla cima, una capanna vuota.
Fu quello il nostro lago, poche spanne d'acqua,
due vite troppo giovani per essere vecchie,
e troppo vecchie per sentirsi giovani.
Scoprimmo allora che cos'è l'età.
Non ha nulla a che fare con il tempo, è qualcosa che dice
che ci fa dire siamo qui, è un miracolo
che non si può ripetere. Al confronto
la gioventù è il più vile degl'inganni.

Eugenio Montale, Diario del ’71 e del ’72, Milano 1973, p. 115-116

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