La punizione è una tattica perdente. Lo
comprendiamo se ci poniamo due domande.
Prima domanda: “Che cosa vogliamo che l’altra persona faccia?”. Non stiamo
chiedendo quello che non vogliamo che faccia, ma quello che vogliamo.
Se poniamo solo questa domanda, potrebbe ancora
sembrare che talvolta la punizione possa funzionare. Possiamo probabilmente
ricordare alcune volte in cui abbiamo usato la punizione e siamo riusciti a far
sì che qualcuno facesse quello che volevamo. Ma se aggiungiamo una seconda
domanda, vediamo che la punizione non funziona mai.
Questa seconda domanda è la seguente: “Per quali ragioni vogliamo che l’altra
persona faccia ciò che le chiediamo?”.
Marshall
B. Rosenberg, Spiritualità
pratica, Edizioni Esserci, Reggio Emilia 2007, p. 37-38