Lo scopo della nostra educazione è stato quello
di renderci adatti a vivere all’interno di strutture in cui poche persone ne dominano
tante: ci è stato insegnato a preoccuparci di quello che le persone,
specialmente quelle in posizione di autorità, pensano di noi.
Così, se pensano che abbiamo torto o ci
giudicano come cattivi, incompetenti, stupidi, pigri o egoisti, saremo puniti.
Se ci etichettano come buoni o cattivi studenti, buoni o cattivi dipendenti,
allora saremo premiati o puniti.
Non siamo stati educati a pensare a ciò che è
vivo in noi e a ciò che può rendere più bella la nostra vita.
Marshall B.
Rosenberg, Spiritualità
pratica, Edizioni Esserci, Reggio Emilia 2007, p. 47