Gémmea l’aria, il sole così
chiaro
che tu ricerchi gli
albicocchi in fiore,
e del prunalbo l’odorino
amaro
senti nel cuore.
Ma secco è il pruno, e le
stecchite piante
di nere trame segnano il
sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al
piè sonante
sembra il terreno.
Silenzio, intorno: solo,
alle ventate,
odi lontano da giardini ed
orti,
di foglie un cader fragile.
E’ l’estate,
fredda, dei
morti.
Giovanni Pascoli, Novembre, in Myricae