A scuola in città
Gli studenti
nell’animata Khaplu, il più grande insediamento che Aslam avesse mai visto, in
confronto a lui erano cosmopoliti. Lo prendevano in giro per il suo aspetto.
“Portavo scarpe di pelle di yak e vestiti di lana, mentre tutti gli studenti
avevano delle divise eleganti” racconta. Gli insegnanti, mossi a compassione,
organizzarono una colletta e gli acquistarono una camicia bianca, un maglione
marone e dei pantaloni neri, in modo che potesse amalgamarsi con i suoi
coetanei. Metteva la divisa tutti i giorni e la puliva meglio che poteva di
notte. E dopo il suo primo anno di scuola, quando tornò nella valle di Hushe
per visitare la sua famiglia, ottenne l’accoglienza che il vecchio gli aveva
preannunciato.
“Quando arrivai in
montagna” ricorda Aslam, “ero pulito e indossavo la mia divisa. Tutti mi
guardavano e dicevano che ero cambiato. Mi mostravano rispetto. E io capii che
dovevo essere all’altezza della loro stima”.
Greg
Mortenson, David Oliver Relin, Tre tazze di tè, Milano 2008, p. 300