Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

sabato 1 febbraio 2014

IL TEMPO PRESENTE - Blaise Pascal (1623-1662)


Noi non ci atteniamo mai al tempo presente. Anticipiamo il futuro come troppo lento a venire, quasi per affrettarne il corso; oppure ricordiamo il passato per fermarlo come troppo rapido; così imprudenti che vaghiamo nei tempi che non sono nostri, e non pensiamo affatto al solo che realmente ci appartiene; e così vani, che riflettiamo su quelli che non sono più nulla, e fuggiamo senza riflettere quel solo che esiste.
Il fatto è che il presente, di solito, ci ferisce. Lo nascondiamo alla nostra vista perché ci affligge; se invece per noi è piacevole, rimpiangiamo di vederlo fuggire. Tentiamo di sostenerlo per mezzo dell'avvenire, e ci preoccupiamo di disporre le cose che non sono in nostro potere, in vista di un tempo al quale non siamo per nulla certi di arrivare.
Ciascuno esamini i propri pensieri: li troverà sempre tutti occupati dal passato e dal futuro. Non pensiamo quasi mai al presente; o, se ci pensiamo, è solo per illuminarci circa il futuro. Il presente non è mai il nostro fine; il passato e il presente sono i nostri mezzi, per noi solamente il futuro è il fine.
In questo modo non viviamo mai, ma speriamo di vivere; e, preparandoci sempre a essere felici, è inevitabile che non lo siamo mai.

Blaise Pascal, Pensieri, n.172 (Brunschvicg)
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