L'uomo prende per
realtà indiscutibile la distinzione fra sé e ciò che percepisce e conosce.
Esattamente come fa l'onda, che vede l'oceano come una cosa diversa da sé.
Eppure, appena l'onda si rende conto che è fatta d'acqua, che le altre onde
sono fatte d'acqua e che l'oceano intero è solo acqua, il suo senso di
inadeguatezza, di separazione svanisce.
Così è anche per
l'uomo. Non appena l'uomo scopre che lui stesso è la totalità, che non c'è
dualità - fra creatore e creato, fra chi vede e ciò che è visto, fra se stesso
e dio -, l'uomo si accorge anche che ciò che gli appare come una esistenza
separata, in realtà non è tale, perché niente esiste indipendentemente dalla
totalità.
Il problema sono io,
e io sono la soluzione. Capire questo è la vera liberazione: la liberazione
dall'illusione di essere una esistenza individuale, a sé stante, per prendere
coscienza della propria perfetta unità col tutto. Individualità significa solo
limitazione.
Il punto importante è
che l'onda non ha bisogno di diventare l'oceano, deve solo rendersi conto di
essere l'oceano. Si è quello che si è. Non c'è da cambiare, c'è semplicemente
da capire chi si è.
Tiziano Terzani, Un altro
giro di giostra, p. 350