«Non
lo so» era una delle risposte più frequenti di Adamsberg. Non vi ricorreva per
pigrizia o per distrazione, ma perché ignorava realmente la risposta giusta e
lo diceva. Questa ignoranza passiva affascinava e irritava il suo vice
Danglard, il quale non ammetteva che uno potesse agire in modo coerente in
totale assenza di cognizione di causa. Invece quell’incertezza era l’elemento
più naturale di Adamsberg, il più produttivo.
Fred Vargas,
L’uomo a rovescio, Torino 2006, p. 87