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ogni passo, le sue idee ondeggiavano alla rinfusa, come al solito; pesci che
s’immergevano risalivano in superficie, e che lui non tentava di catturare.
Aveva sempre fatto così, con i pesci che gli fluttuavano nella testa, li aveva
sempre lasciati liberi di nuotare come volevano, di eseguire la loro danza
scandita dal ritmo dei suoi passi.
Fred Vargas,
Un luogo incerto, Torino 2009, p. 309