Ogni
città è divisa in quattro parti eguali, e al centro di ogni parte c’è mercato
di tutte le cose; qui, in determinati locali, si portano i prodotti del lavoro
di ogni famiglia, e nei magazzini vengono ripartite separatamente le varie
specie di prodotti.
Da
qui attinge qualsiasi padre di famiglia tutto ciò di cui lui o i suoi
abbisognano e, senza danaro o prestazione alcuna, ottiene tutto ciò che chiede.
E
per qual motivo gli si dovrebbe rifiutare qualcosa quando c’è abbondanza di
tutto, non solo, ma non c’è neanche la paura che qualcuno chieda più del
bisogno? E perché supporre che possa chiedere il superfluo chi è sicuro che non
gli mancherà mai nulla? E’ la paura che qualcosa venga a mancare che rende
bramosi e rapaci i viventi di ogni tipo; fra gli uomini, invece, ciò è prodotto
solo dall’orgoglio che vuol superare gli altri ostentando il superfluo.
Tommaso Moro,
L’Utopia, [1516], Bari-Roma 1993, p. 70
Thomas More, italianizzato in Tommaso Moro (Londra, 7 febbraio 1478 – Londra, 6 luglio 1535), fu un umanista, scrittore e politico cattolico inglese; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, canonizzato come
martire da Pio XI nel 1935.
Nel corso della sua vita si
guadagnò fama a livello europeo come autore umanista e occupò numerose cariche
pubbliche, compresa quella di Lord
Cancelliere d'Inghilterra tra il 1529 e
il 1532 sotto il re Enrico VIII. Il suo rifiuto di accettare l'Atto di
Supremazia del re sulla Chiesa in
Inghilterra e di disconoscere il primato del Papa misero fine alla sua carriera politica
e lo condussero alla pena
capitale con l'accusa di tradimento.
La Chiesa cattolica lo venera come santo; nel 2000 papa
Giovanni Paolo II lo proclamò patrono dei governanti e dei politici
cattolici.
Tommaso Moro coniò il termine "utopia",
con cui battezzò un'immaginaria isola dotata di una società ideale, di cui
descrisse il sistema politico nella sua opera più famosa, L'Utopia, pubblicata nel 1516.