Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

NEWS

Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

martedì 27 novembre 2012

I BENI SUPERFLUI - Tommaso Moro (1478-1535)


Gli Utopiani si stupiscono che esista qualche mortale cui diletti l’incerto splendore di una piccola gemma, di una perla, quando può contemplare qualche stella e anche lo stesso sole.
Ugualmente si stupiscono che l’oro, per sua natura così inutile, sia stimato tanto ai nostri giorni che qualsiasi zoticone, disonesto o sciocco o con meno intelligenza di un pezzo di legno, possa tenere in servitù molti uomini sapienti e buoni; e questo per il solo fatto di trovarsi in possesso di un sacco di monete d’oro.
E che dire di quelli che accumulano beni superflui, per dilettarsi non già di far uso dei loro tesori, ma di conservarli? Ne ricevono un piacere vero o piuttosto si lasciano illudere da un piacere immaginario? O quelli che, per un’altra specie di stortura, nascondono l’oro in modo da non potersene più servire e forse non poterlo neanche più vedere? Eppure tu, dopo aver seppellito il tuo tesoro, esulti di gioia, come se ormai non avessi più pensieri! Ma se qualcuno nel frattempo te lo ruba e tu, senza sapere nulla del furto se non dopo dieci anni, per tutto quel decennio sei sopravvissuto alla perdita del denaro, cosa importa se ti fosse stato sottratto o lasciato lì? In un caso o nell’altro te n’è venuto lo stesso vantaggio, né più né meno.
Tommaso Moro, L’Utopia, [1516], Bari-Roma 1993, p. 80-81, 87-88
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...