Uno straniero a Korphe
Haji Ali accompagnò
Mortenson in una capanna simile alle altre. Battè una pila di coperte fino a
che la sua polvere si distribuì per tutta l’ampia stanza centrale, sistemò dei
cuscini al posto d’onore vicino a un caminetto e vi fece accomodare Mortenson.
Il tè venne preparato
in un silenzio infranto solamente dallo strusciare dei piedi e dalla
sistemazione dei cuscini, mentre venti membri maschi della famiglia allargata
di Haji Ali si disponevano in fila indiana e prendevano posto intorno al
caminetto. Buona parte dell’acre fumo che si sollevava dal fuoco di escrementi
di yak acceso sotto la teiera si dileguava, fortunatamente, attraverso
un’apertura quadrata nel soffitto. Quando Mortenson sollevò la testa, vide gli
occhi dei cinquanta bambini che lo avevano seguito (e che ora erano sdraiati
sul tetto) disposti in cerchio intorno all’apertura. Nessuno straniero era mai
stato prima a Korphe.
Greg
Mortenson, David Oliver Relin, Tre tazze di tè, Milano 2008, p. 42