Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

giovedì 23 agosto 2012

1. LA PROMESSA DI GREG - Greg Mortenson



Smarrito!
Mortenson sentì l’odore del villaggio a un chilometro e mezzo di distanza. Il fumo di legno di ginepro e il puzzo di un’umanità poco avvezza all’igiene personale, dopo la purezza dell’alta quota, erano soffocanti. Convinto di essere sulla pista giusta, pensava di trovarsi alle porte di Askole, che aveva attraversato tre mesi prima diretto al K2, ma nulla gli appariva familiare. Allorché raggiunse l’ingresso del villaggio, un semplice arco fatto di travi di pioppi che si ergeva solitario ai margini di un campo di patate, si trovò alla guida di una processione di cinquanta bambini.
Guardò avanti, sperando di vedere Mouzafer in attesa alle porte della città. Ad attenderlo, invece, in piedi sul lato opposto dell’entrata, c’era un uomo anziano, i cui lineamenti parevano scavati nelle pareti di un canyon. Si chiamava Haji Ali ed era il nurmadhar, il capo di Korphe.
Asalaam alaikum” disse stringendo la mano a Mortenson. Lo scortò attraverso l’entrata con quell’ospitalità che per i baltì è imperdonabile non offrire, e lo guidò prima a un ruscello per lavarsi le mani e la faccia, e poi a casa sua.
Greg Mortenson, David Oliver Relin, Tre tazze di tè, Milano 2008, p. 41-42
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