La chiave del
progetto è di ristrutturare una scuola di matrice statalista sul concetto di
autonomia. Questo comporta un cambiamento radicale che pare che molti non
abbiano compreso: il giudizio sui rendimenti dell’istituzione non compete più
in modo esclusivo al ministero – che dovrebbe attenersi a una funzione di
servizio – ma all’istituzione medesima.
In sostanza,
l’autonomia non è pensabile se non con una precisa strutturazione di un sistema
di valutazione rigoroso e trasparente. Sembra che tutti siano d’accordo, anzi
uno dei motivi dominanti del testo è il continuo ricorso al termine
“valutazione”, come se fosse un’ovvietà, e invece non lo è affatto. Sono anni che
in Italia se ne parla senza concludere nulla. Le vie possibili sono due.
La prima è
affidarsi a metodi quantitativi di carattere statistico, mediante test: non
soltanto siamo lontanissimi dall’avere strutture adeguate a un simile approccio
ma, nei paesi che l’hanno implementato o a livello europeo e internazionale, è
soggetto a crescenti critiche.
La seconda via è
quella delle ispezioni, non gestite alla vecchia maniera ministeriale,
altrimenti sarebbe vano parlare di autonomia. Nel Regno Unito esiste un’istituzione
ispettiva esterna e autonoma (Ofsted) che tuttavia è stata duramente criticata
per il suo carattere autoreferenziale e senza controlli. L’altra via è quella
di una valutazione ispettiva interna al sistema scuola, che coinvolga tutte le
componenti, assumendo il principio che sono i pari (con l’aggiunta di qualche
istanza superiore) a poter giudicare e aprire così un confronto che sia origine
di una crescita culturale; e non istanze esterne, se non da consultare come
elementi per la formulazione di un giudizio, e ciò per il motivo che la scuola
non è un’impresa basata sulla “customer
satisfaction”. Per far questo, occorrerebbe una precisa strutturazione del
sistema ispettivo e nulla è stato fatto di serio in questa direzione.
Nell’assoluta
vaghezza che circonda il termina “valutazione” è inquietante sentir dire che
“poi si valuterà” rinviando la definizione di questo intervento a tempi e modi
fumosi.
Giorgio
Israel,
Blog
di Giorgio Israel, 20 giugno 2015