Ho paragonato questo
atteggiamento moderno a quello del “giardiniere” che, munito di una visione di
armonia perfetta, elimina determinate piante considerandole erbe infestanti,
ospiti non invitati né desiderati che alterano l’armonia e deturpano il
paesaggio. L’attuazione di un progetto, la costruzione dell’ordine desiderato,
impone di sradicare e avvelenare le erbe indesiderate per far sì che le erbe
utili e/o esteticamente gradevoli possano prosperare e fiorire nell’aiuola o
nell’orto. La distruzione delle erbacce è un atto di creazione. Ed è proprio l’atto
di sradicare, avvelenare o bruciare le erbacce che trasforma un terreno incolto
introducendovi ordine e armonia.
L’atteggiamento del “giardiniere”
è ciò che distingue l’orientamento moderno e il fervore modernizzatore.
Zygmunt Bauman,
Vite che non possiamo permetterci, Roma-Bari
2011, p. 107-108