C’è qualcuno che mi aspetta.
Una corsa possibile, che potrebbe fare e
farà, per venire e insieme resistere, una giornata ancora, tutta nuova, nessun
gesto distratto ancora fatto, non una parola sgarbata ancora detta, nessun
appuntamento saltato.
Certo non è qui ora. Né lui né lei. Mi
rimane il segno di un profilo, visto certamente, l’impronta di una voce sentita
un tempo chiara, era una promessa, non sei sola, non lo sei mai stata ma ora lo
sai.
Fa la differenza averlo sentito. Poterlo
ricordare.
C’è forse un tenere estremo, così
timoroso di apparire che non vuole farsi sentire. Ma a me è stato detto.
So che nemmeno il silenzio è un addio.
Che l’assenza è un impedimento, suo, o un’incapacità, o un’impossibilità.
Ricordo quel che è stato e lo sento parte di me, per sempre dentro come cosa
buona.
Vista da sempre. Sono stata vista da
sempre. Pensata e voluta e poi desiderata come compimento di una vita amata.
Mi si dimentica, oggi, così penso nel
mio bisogno.
Ma una promessa mi è stata fatta. Era
qualcuno che le promesse le mantiene. Anche quelle a cui nessuno ha creduto. Ha
detto che sarebbe tornato. Ed è tornato.
C’è qualcuno che mi aspetta, oggi. Devo
alzarmi, devo andare. Ho promesso. Ricordo bene di aver promesso.
Mariapia Veladiano, Ma come tu resisti, vita, p. 18-19