Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

domenica 22 marzo 2015

LA CRISI DEL MONDO MODERNO – René Guénon (1886-1951)


Che si possa parlare di una crisi del mondo moderno, prendendo la parola «crisi» nel suo significato più comune, è cosa che i più ormai non mettono in dubbio; e, almeno a questo riguardo, si è prodotto un mutamento abbastanza sensibile rispetto al periodo che immediatamente ci precede: per la forza stessa degli avvenimenti, certe illusioni cominciano a dissiparsi e noi, da parte nostra, non possiamo che rallegrarcene, poiché, malgrado tutto, in ciò si ha un sintomo già buono, l’indizio di una possibilità di rettificazione della mentalità contemporanea, qualcosa che appare come una debole luce in mezzo al caos attuale.
È così che la fede in un «progresso» indefinito, prima considerata come una specie di dogma intangibile e indiscutibile, non è più ammessa così generalmente.
Alcuni intravvedono più o meno vagamente, più o meno confusamente, che la civiltà occidentale, invece di continuare sempre a svilupparsi nello stesso senso, potrebbe pur subire un giorno un arresto o perfino crollar del tutto per via di qualche cataclisma.
René Guénon, La crisi del mondo moderno, Parigi 1927, ed. it. Roma 1972


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