Va e va, il baldo
arciere arrivò ai confini del mondo e si fermò proprio sulla riva del mare; il
valente cavallo vide un enorme gambero marino che strisciava sulla sabbia, e
gli pose sul collo il suo pesante zoccolo. Disse il gambero marino:"Non
uccidermi, lasciami vivere! Farò tutto quel che ti occorre!" Gli rispose
il cavallo "In mezzo all'azzurro mare giace una grossa pietra, sotto
questa pietra è nascosto l'abito nuziale della principessa Vassilissa; portami
quell'abito!" Il gambero urlò con voce profonda per tutto l'azzurro mare;
subito le acque ribollirono, da ogni parte s'arrampicarono sulla riva gamberi
grossi e piccoli: una quantità prodigiosa! Il vecchio gambero diede loro un
ordine ed essi si gettarono in acqua; un'ora dopo traevano dal fondo del mare,
da sotto la grande pietra, l'abito nuziale della principessa Vassilissa.
Il prode arciere
torna dallo zar, portando l'abito della principessa; ma di nuovo Vassilissa
s'intesta: "Non ti sposerò" dice allo zar "finché non avrai dato
ordine al giovane arciere di fare un bagno nell'acqua bollente." Lo zar
ordinò di riempire d'acqua un pentolone di ferro, di riscaldarla il più
possibile e, quando fosse bollente, di gettarvi l'arciere.
Ecco che è tutto
pronto, l'acqua bolle, gli spruzzi volano; portarono il povero arciere.
"Che guaio, questa sì che è una disgrazia!" pensa "ah! perché ho
preso la piuma d'oro dell'uccello di fuoco? Perché non ho dato ascolto al
cavallo?" Si rammentò di lui e disse allo zar "Zar sovrano! permetti
che prima di morire io dica addio al mio cavallo" "Bene, vai a dirgli
addio!" L'arciere arriva dal suo valente cavallo, e piange a calde
lacrime. "Di che piangi, padrone?" "Lo zar m'ha ordinato di fare
un bagno nell'acqua bollente" "Non temere, non piangere, resterai
vivo!" gli disse il cavallo, e presto fece un incanto sull'arciere, perché
il bollore non nuocesse al suo bianco corpo. L'arciere tornò dalla stalla;
subito i lavoranti lo afferrarono e lo buttarono dritto nel pentolone; andò a
fondo una volta o due e poi saltò fuori dal pentolone; era diventato così bello
da non potersi raccontare nelle fiabe, né descrivere con la penna.
Quando lo zar vide
ch'egli era diventato così bello, volle bagnarsi anche lui; come uno stupido
scivolò in acqua e nello stesso momento si lessò. Seppellirono lo zar, e al suo
posto elessero il baldo arciere; egli sposò la principessa Vassilissa e visse
con lei lunghi anni d'amore e d'accordo.
Antiche
fiabe russe, raccolte da Aleksandr Nikolaevic Afanas’ev, Torino 1953, p. 105-106.