Le interazioni tra differenti discipline sono
difficili da riconoscere, ma sono necessarie. Per esempio, la
mondializzazione di cui si parla molto oggi è un fenomeno economico
che ha anche i suoi contro-aspetti: l'omogeneizzazione tecnica
provoca dei movimenti di chiusura sull'identità nazionale e religiosa.
Qualche cosa di economico ha dunque delle conseguenze sulla
religione e sulla psicologia.
In effetti, non si può separare l'economico,
lo storico, lo psicologico, il mitologico ecc... Einstein lo mostrava
già ai suoi tempi. Era un globalista-matematico, pensatore, ingegnere,
qualcuno che sperimentava i concetti. Adorava suonare il violino,
"perdeva tempo" interessandosi d'arte, di politica... Gli
specialisti, loro, si accontentano di verificare le sue teorie. Si
è disgiunto tutto ciò che riguarda l'essere umano: il cervello in
biologia, la mente in psicologia...
Le scienze umane sono state esse stesse delimitate. La
filosofia è una riflessione anzitutto sulle conoscenze acquisite
e sul destino umano e sui grandi problemi del nostro tempo. Ora,
le conoscenze sono troppo disperse perché questa disciplina possa
nutrirsene. C'è qui una grande lacuna. La missione di
raccoglierle insieme necessita tanto di uno sforzo nel mondo scientifico
quanto nel mondo filosofico.
È in questo senso che il sistema di
insegnamento meriterebbe di essere riformato.
Tratto da
Avvenire, 25 ottobre 2013