Ho il
presentimento che al fondo di ogni grande gioia ci sia un cuore che si allarga,
un essere che ritrova la sua dimensione: meno si fa caso a se stessi e meno si
soffre.
Incontrare
veramente l’altro, ascoltarlo, vi contribuisce senz’altro.
Per sfuggire a
un egoismo greve, per liberarsi di ogni cosa restando nella gioia, non c’è
nulla che valga quanto un autentico
incontro.
Ma si tratta
ancora di abbandonare i propri pregiudizi…
Infatti, finché regnano i calcoli e le paure, finché le proiezioni
investono gli altri, resto sempre prigioniero di me stesso, non faccio altro
che catturare l’altro per modellarlo
a seconda del mio interesse.
Alexandre
Jollien, Il filosofo nudo, p. 53, 55