Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

mercoledì 20 marzo 2013

UN DISEGNO CONFUSO - Mila Spicola



In questi anni è mancato un disegno chiaro riguardo alla scuola perché confuso è il disegno della società italiana. Le riforme che si sono succedute hanno provato a tenere in vita un sistema già malato, la scuola del post-Sessantotto, senza interrogarsi minimamente sulle ragioni della sua malattia, che sono strettamente connesse alla crisi del sistema sociale collettivo. Il problema è dunque ben più ampio.
E’ il senso del vivere insieme il vero problema: il senso e le sue regole, i suoi valori condivisi. Perché non voglio credere che il caos, l’arrivismo, la superficialità, l’individualismo personale o collettivo, l’immoralità generalizzata siano ascrivibili a un nuovo sistema di valori comuni. E in questo «sistema di valori» che ruolo ha la crisi del sistema scolastico?
Dovremmo accettare passivamente l’affermarsi di un altro sistema formativo? Quello che si profila e che si sta sviluppando senza che noi ce ne rendiamo conto? Più diffuso, reticolare, sostenuto dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, più potente, accessibile, più economico? Un luogo dell’apprendimento individualizzato e non istituzionalizzato? Oppure difendere innanzitutto la concezione di una scuola come unica istituzione dedicata allo sviluppo intellettuale dei giovani che può prendere in mano e governare quell’altro modello?
Mila Spicola, La scuola s’è rotta, p. 20-21
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