La
cosa più importante è avere è avere un rapporto naturale con se stessi e
“pensarsi” in maniera nuova, cioè osservarsi con quello sguardo “largo” e
particolare che consente di cogliere i risvolti più sottili e misteriosi della
vita. Non dobbiamo cercare di avere una meta da raggiungere, un obiettivo da
conquistare. Le parole chiave sono: Io sono qui adesso e non ho niente da
dirmi! Io sono qui adesso mentre bevo un caffè! Io sono qui adesso mentre sto
pranzando! Sono qui adesso mentre mi vesto al mattino!
Essere
se stessi non è il risultato di una conquista, di uno sforzo, non è l’arrivo
nella terra promessa: è semplicemente essere presenti alle piccole cose,
osservare, percepire senza pensieri.
Il
nostro Sé, quando smettiamo di dirci come dobbiamo essere o quali obiettivi
raggiungere, ci porta inesorabilmente verso il nostro destino, come la ghianda
fa inesorabilmente nascere la quercia.
Raffaele Morelli, L’unica cosa
che conta, Milano 2010, p. 80-81.