Comunque
sia, una cosa è certa: le notti sono tante quanti i giorni e nel corso dell’anno
la loro durata si equivale. Neppure la vita più felice è priva di una misura di
tenebra, anzi la parola stessa “felicità” perderebbe significato se questa non
fosse controbilanciata dalla tristezza. Beninteso, è comprensibile che si
cerchi la felicità e si vogliano evitare le situazioni infelici e sgradevoli,
anche se la ragione ci insegna che un simile atteggiamento è illogico, perché
equivale a darsi la zappa sui piedi: quanto più accanitamente si insegue la felicità,
tanto più sicuramente ce ne si allontana. E’ molto meglio, dunque, prendere le
cose come vengono, con pazienza ed equanimità. Dopotutto, di tanto in tanto ci
sarà pure in serbo per noi qualcosa di bello, di felice o di piacevole nella
sacca della dea Fortuna, in mezzo ai suoi doni, grandi e piccoli.
Jung parla [1960], p. 553