Aurelia mi chiede
che cosa conti davvero nella vita, per me. Il mistero: ai miei occhi vale solo
ciò che viene dal mistero. Non do nessuna importanza ai fatti, alle cose come
sono, ai racconti, alle spiegazioni, alle interpretazioni. Non mi interessano.
Tutto ciò che si
vede in superficie mi riguarda sempre meno. Per superficie intendo in
particolare la superficie della mente. Per questo non credo ai miei pensieri,
non parlo con me stesso, non mi dico niente. Non mi dico certamente più se vado
bene o non vado bene.
So che la mia vera
essenza vive nel buoi più profondo, proprio come le radici invisibili.
Forse la vera
energia dell’anima è il mistero: per questo non amo parlare di me, raccontare i
fatti miei, essere visibile.
Raffaele
Morelli,
L’unica cosa che conta, Milano 2010,
p. 31