Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

lunedì 27 agosto 2012

5. LA PROMESSA DI GREG - Greg Mortenson



Costruirò una scuola
“Puoi immaginarti da noi una classe elementare da sola, senza maestro, seduta tranquilla a lavorare?” mi raccontò Mortenson. “Avevo come la sensazione che mi stessero strappando via il cuore. C’era una grande fierezza nel loro desiderio di apprendere nonostante tutti gli ostacoli. Sentivo di dover fare qualcosa”.
In piedi, di fianco ad Haji Ali, sopra la cengia che si affacciava sulla vallata, con una veduta assolutamente cristallina di quelle montagne per sfidare le quali aveva girato mezzo mondo, Mortenson realizzò di colpo che scalare il K2 per collocare sulla sua sommità una collanina aveva poco senso. C’era un gesto di gran lunga più significativo che poteva compiere per rendere onore alla memoria di sua sorella. Posò le mani sulle spalle di Haji Ali, come il vecchio uomo aveva fatto decine di volte con lui da quando avevano condiviso la loro prima tazza di tè. “Voglio costruire una scuola” disse, senza tuttavia rendersi conto che con quelle parole il percorso della sua vita aveva appena imboccato un’altra direzione, una rotta di gran lunga più tortuosa e ardua rispetto alle strade sbagliate prese da quando aveva rinunciato al K2.
“Costruirò una scuola” disse Mortenson. “Lo prometto”.
Greg Mortenson, David Oliver Relin, Tre tazze di tè, Milano 2008, p. 53-54
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