Talvolta vi appaiono
dei colori particolarmente austeri, invernali, di bosco e di neve, che daccapo
ti fanno pronunciare la bella parola “pazienza”, che ti fanno pensare alla
pazienza dei vecchi contadini o a quella del monaco, con il suo saio bigio: un
silenzio simile a quello che regna sotto la neve o tra i muri di calce di una
cella. La pazienza che significa aver vissuto, aver penato, aver “resistito”
con modestia, sopportazione, ma senza rivolta, né indifferenza, né
disperazione; come se, dentro questa pazienza, si attendesse nonostante tutto
una sorta di arricchimento; quasi che la pazienza permettesse di impregnarsi
sordamente dell'unica luce che conta
P. Jaccottet,
La ciotola del pellegrino, Bellinzona
2007, p. 37-38.