Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

NEWS

Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

lunedì 26 ottobre 2015

CARA FILOSOFIA - Alexandre Jollien


Alexandre Jollien, nella premessa a Cara Filosofia afferma di aver scritto questo libro per «descrivere una condizione dello spirito e individuare alcuni strumenti che consentano di progredire nella gioia» e lo fa convocando alcuni filosofi ai quali si rivolge attraverso delle lettere, alternate a sette missive alla maestra di tutti, Dama Filosofia. I destinatari sono Severino Boezio, Epicuro, Erasmo da Rotterdam, Spinoza, Schopenhauer, Etty Hillesum, cioè coloro che hanno costituito dei punti di riferimento per la sua crescita interiore, coloro che l’hanno aiutato nel suo ‘dopoguerra’ a «liberare lo spirito dalle sue catene».
Alexandre Jollien è cerebroleso dalla nascita a causa di un’asfissia provocata durante il parto dal cordone ombelicale e ha trascorso diciassette anni in un centro specializzato per handicappati. Ha gravi difficoltà a camminare, leggere e parlare, ma è riuscito, con grande tenacia, a frequentare una scuola commerciale e studiare filosofia all’Università di Friburgo e poi a Dublino. Oggi è sposato e padre di due figli.
Aveva narrato la propria vicenda interiore e umana in Elogio della debolezza e poi in Il mestiere di uomo (editi da Qiqajon), mostrando come il concetto di normalità fosse relativo e come, nella debolezza, risiedesse la forza. Jollien parla di questo tempo passato come del ‘tempo del combattimento’, in cui ha cercato instancabilmente di trovare risposte a domande importanti che la vita gli aveva messo nella mente e nel cuore. Ora, in Cara Filosofia, approfondisce il mistero della propria e altrui vita, facendo appello alla libertà interiore, nella certezza che sia possibile il passaggio dall'angosciato chiedersi «Di cosa ho bisogno per essere felice?» a un interrogativo più pacato: «Come essere felice, qui e ora?». Con l’intento, come evidenzia il sottotitolo - Un percorso per la costruzione del sé - di offrire uno strumento di riflessione per dare forma a se stessi.
Jollien nel dialogo con i sapienti, riflette sul fatto che la felicità assoluta è irraggiungibile mentre è alla portata di ciascuno la gioia, che si può provare anche nel dolore; una felicità qui e ora, da viversi nei piccoli gesti quotidiani.
L’autore si rivolge anche alla Morte, in una delle lettere più toccanti e commoventi, prendendo in considerazione il proprio atteggiamento verso la fede: «Ho l'abitudine di dire che mi sveglio credente e mi corico ateo. Che tu mi possa cogliere al mattino!».
Alexandre Jollien, Cara filosofia. Lettere di un giovane filosofo ai grandi Maestri, Angelo Colla Editore, Costabissara (Vicenza) 2008.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...