Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

giovedì 10 settembre 2015

A SCUOLA DI OSPITALITA’ 1/3 – Lizanne Foster


All’epoca in cui l’Europa stava passando da un’economia basata sull’agricoltura a una industriale, le scuole erano i magazzini del nuovo sapere che serviva per affermarsi nel nuovo mondo. Gli insegnanti fornivano i contenuti e le conoscenze ritenute necessarie per il successo della classe media.
Ma quale ruolo hanno gli insegnanti oggi, nel ventunesimo secolo, quando gli studenti si portano in tasca un dispositivo che dà loro un accesso istantaneo a tutta la conoscenza umana? A che serve l’insegnante ora che la sua funzione di “fornitore di contenuti” è tramontata?
Secondo me l’insegnante dovrebbe essere una sorta di padrone di casa che organizza uno spazio per l’apprendimento socialmente accogliente, emotivamente sicuro e intellettualmente stimolante.
Così, visto che le vacanze estive stanno finendo, sono andata a controllare la mia aula. Volevo vedere quanto lavoro avevo da fare prima di dare il benvenuto agli studenti il primo giorno di scuola. Il pavimento era lucido e la lavagna perfettamente pulita: una superficie scintillante in attesa delle prime lezioni del nuovo anno scolastico.
Per me l’inizio dell’anno scolastico è sempre stato una sorta di secondo Capodanno e, come per il 1 gennaio, faccio dei buoni propositi. In passato, i miei buoni propositi si concentravano su come rendere la mia aula un luogo più accogliente, uno spazio in cui gli studenti avrebbero voluto trovarsi. All’inizio ho cercato di rendere lo spazio più caldo, aggiungendo tende e altre macchie di colore agli spazi spenti e grigi. Nel corso degli anni ho portato divani e cuscini, e anche una piccola cucina. Ho anche cercato di rendere la classe più accogliente dal punto di vista psicologico, inserendo delle pause durante le lezioni: danza, stretching, yoga della risata. A volte gli studenti meditano, a volte fanno un pisolino prima di riprendere la lezione.

continua...


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