Stavolta
Chichibio l’ha fatta grossa: il padrone lo aveva incaricato di cucinare una gru
appena cacciata, ma il cuoco non ha resistito alla tentazione di donarne una
coscia alla bella amata.
Una
volta a tavola, Chichibio tenta di placare l’ira del padrone giurando e
spergiurando che le gru sono dotate di una zampa sola. E glielo prova il
mattino dopo, quando in riva al fiume scorgono dodici di questi uccelli, tutti
addormentati su un’unica zampa. Il padrone, deciso a svelare l’imbroglio, si
avvicina alle gru urlando. Queste, prese da spavento, calano la seconda zampa e
prendono il volo. Chichibio, per avere salva la testa, non può che appellarsi alla
propria sagacia: apostrofa quindi il suo signore dicendogli che se la sera
prima avesse fatto lo stesso, anche la gru nel piatto avrebbe sicuramente
esteso la seconda zampa. Di fronte a tale astuta giustificazione, il padrone
non può che riderne e perdonare il suo cuoco.
Questa
gustosa novella di Boccaccio ci rammenta che le gru sostano spesso su un’unica zampa
e solamente per muoversi o prendere il volo fanno entrare in azione la seconda:
uno stagno tranquillo vede una distesa di uccelli con una sola zampa.
I
sociologi descrivono l’attuale società come estremamente fluida e senza più
certezze, una realtà in continuo movimento, connotata dalla necessità di
rincorrere gli sviluppi della tecnologia per non essere “tagliati fuori”. Anche
nella nostra vita quotidiana, ci troviamo, come tanti processori di computer,
ad affrontare più problemi contemporaneamente, a svolgere più funzioni insieme,
in un veloce approccio multitasking
che tocca necessariamente solo la superficie delle cose e delle relazioni. I
continui cambiamenti, indotti dalla necessità di perseguire sempre più la
“quantità” rispetto alla “qualità”, rendono continuamente agitate le acque del
nostro stagno e non ci consentono di pensare alla nostra seconda zampa.
Il
mio augurio è che tutti possiamo ritrovare la consapevolezza della nostra
seconda zampa, per proteggere e accudire l’unica forza in grado di darci la
spinta per prendere il volo.
Buon
Natale.
Francesco Callegari
Natale
2014